Ho conosciuto contadini, sottoproletari, operai, del centro, del sud e in parte del nord.
Li ho conosciuti come avrebbe potuto conoscerli un prete nel segreto della confessione. Presunzione? perchè? Versavano in una estrema miseria morale, dove a nessuno se non certi apostoli, importava. Ora è tutto finto, i figli sono sofisticati, ancora non sanno, ma come dicono i gesuiti, dai e dai la maschera si farà volto.
Quanta differenza c'è nella concezione della vita, del rapporto con i propri simili, e quali sono considerati simili dalla classe dominante? e per quale motivo essa si considera dominante? per la concezione della vita e del rapporto con i propri simili. Simili alla classe al potere.
Vogliamo parlare della Russia? Pertinente all'ultimo tuo post.
Un paese ricco, insomma. O piuttosto un paese di ricchi, se è vero che solo nel 2011 il numero delle persone
povere è salito al 12,8% della popolazione, una percentuale che ai primi mesi del 2012 si calcola quasi raddoppiata. In sintesi più di un quinto dei russi vive sotto il livello minimo di sussistenza. E parliamo di uno dei BRICS (acronimo che sta per Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), ovvero gli stati che secondo le previsioni internazionali guideranno l’economia mondiale nel prossimo mezzo secolo.
Questo significa una cosa sola:
disparità di reddito. Mentre il 10% dei russi ricchi batte tutti i record nelle spese per il lusso, il 70% dei lavoratori riceve meno di 120 euro al mese di stipendio. Lo ha confermato uno studio della Scuola Superiore di Economia di Mosca, rilevando che la disparità di reddito tra la fine degli anni ‘80 e la fine degli anni 2000 in Russia è cresciuta ad esempio otto volte più velocemente che in Ungheria, con un grado di disparità equivalente a quello di paesi in via di sviluppo come Iran, Mali e Nigeria. Ed è sempre lo stesso rapporto ad affermare in definitiva che un 60 per cento della popolazione russa è rimasta ai
livelli di reddito reale dei tempi sovietici. Come se il tempo non fosse mai passato, o fosse passato solo per qualcuno, pochi fortunati. Ma chi sono questi fortunati? Dopo lo scioglimento dell’Unione Sovietica si sono arricchiti quelli che
erano rimasti più vicini al potere, e che hanno saputo trarre vantaggio dal periodo di anarchia economico-politica. Negli anni ’90 gli stessi membri del Partito comunista,
che predicavano la povertà, sono diventati gli unici ad avere l’accesso alle risorse del paese e ne hanno approfittato».La colpa?
alla privatizzazione selvaggia, quando tutte le aziende e i terreni sono finiti nelle mani di chi deteneva il potere politico. Emergono chiare allora tutte le responsabilità di
Putin, (nuovo dittatore) che ha consolidato la sua forza sull’abilità di bilanciare gli interessi finanziari, economici e politici di diversi gruppi di potere. Non c’è stato un cambiamento dell’economia strutturato e il divario tra quanti avevano accesso alle risorse dello stato e i poveri –
ai quali era stato detto che povero è bello – è diventato incolmabile.
Tutti questi ricchi erano nobili, altolocati, eredi degli zar???, o imbroglioni e che hanno approfittato degli operai non acculturati, miseri moralmente!!! (che parola!!!) che hai usato.
Tutto ruota attorno alla politica, quella marcia al potere di pochi.