Bene, benissimo, completamente d'accordo. L'idea di una ristrutturazione dell'intero condominio mi era venuta constatando quante volte erano solo singoli alloggi ad essere rinnovati (pavimenti, rivestimenti, sanitari e relativi impianti...) Per cui in un anno erano due o tre...poi il successivo altri due e via dicendo fino alla quasi totalità delle unità...poi ne restavano uno o dueInfatti io parlavo di correggere gli errori del passato che significa prendere in mano un vecchio edificio valutare il PRG e vedere se è innazitutto è recuperabile strutturalmente, energeticamente. Se la struttura è malmessa o compromessa deve essere demolito e vedere se è possibile occupare la stessa volumetria (magari a livello di norme nazionali sarebbe anche permesso ma siccome tu lavori sul territorio comunale devi verificare se anche il Comune le concede e non sempre lo fa, amzi. C'è un balletto di norme in edilizia che è ridicolo .Per farti un esempio modificare un balcone in centro storico da noi non basta il parere in Comune, alcuni Comuni richiedono anche il parere delle belle arti) tempo stimato 1 anno se sei fortunato! solo per un balcone!
Il riuso del suolo ha dei costi notevoli, in quanto valuti l'immobile ed ad esempio quando ti trovi un vecchio capannone con amianto in città (negli anni 70 e 80 ne hanno fatti parecchi) devi oltre alle normali procedure:
1) verificare quanto amianto c'è e come farlo rimuovere.
2) bonificare il terreno farlo analizzare all'Arpa di turno (l'agenzia per il controllo ambientale) e già li aspetti dei mesi prima di avere i risultati.
3) iniziare la demolizione tenendo conto delle prescrizioni del piano.
Questo è solo un assaggio di quello che puoi trovare, ma chiarisce molto bene il perché della crisi e delle difficoltà del settore, norme ed enti che si sovrappongono, mentre le cose potrebbero essere molto più semplici con un autorizzazione in Comune (corroborata del necessario) e poi lo stesso a trasmetterla ai vari uffici. In edilizia piace richiedere doppioni di documentazione e farla portare nei diversi enti.
Se (ed è anche giusto) pensare al riuso devi tener conto del fatto di un aumento di costi per demolire vecchi edifici non sanabili per edificarne di nuovi in quel sito. Il tutto sempre per garantire la staticità dell'immobile (non sempre ottenibile sul vecchio), il risparmio energetico (quindi anche l'ambiente oltre si consumi), il rispetto delle norme di PRG creando parcheggi, molto utili specie nelle grandi città come Roma, Milano o Torino. Non ultimo ma non meno importante elimini il degrado cittadino e rendi la città più vivibile. Aumenti le entrate IMU per via dei nuovi accatastamenti, il comune si cucca milionate di oneri per rilanciare la città e fare le opere pubbliche utili e di solito ben accette dai cittadini...parchi, piste ciclabili e simili. Non male no??
che magari, per incapienza economica, se ne astenevano...col risultato di successive perdite idrauliche che andavano a deturpare quelli sottostanti.
E' successo a me tre mesi fa. Sto parlando quindi di palazzi edificati negli anni 50,60,70... non ancora decrepiti...quanti saranno in tutta Italia???
Hanno fatto una legge anche per gli acquisti dei mobili??? Perchè non estenderla anche alla ristrutturazione generale del singolo palazzo (non il singolo alloggio che c'è già...) con detrazione fiscale al 100%??? Quanto
lavoro ne verrebbe fuori??? Grazie. Q.P.Q. (+++)