Io sostenni senza nessun riscontro che mutuando dal mio vissuto come inquilino
in Austria e Germania il canone mensile non superava il 10-15% dello stipendo
medio. Mi ricordo che mi inserii in una affermazione di Adriano Giacomelli, che qui saluto, che affermò con grande determinazione che il canone sarebbe dovuto ammontare al 7% del valore dell'immobile. Adesso mi spiego meglio.
Prendere e dare in affitto un alloggio è una funzione primaria della convivenza
civile di un popolo perchè assolve ad un bisogno primario. Se lo depurassimo dal pensiero speculativo prima del proprietario e poi non ultimo di quello dello Stato
avremmo un maggiore equilibrio e un contenzioso ridotto al minimo.
Per cui plaudo alla cedolare secca ma inanzitutto al contratto concordato cosiddetto 3+2.. Io vivo questa situazione sia come piccolo locatore (un solo alloggio di mq.50 ammobiliato decorosamente con elettrodomestici nuovissimi)
sia come inquilino-locatario di un alloggio vuoto di mq.75, entrambi contrattualizzati con detta formalità. Euro 320 ne prendo e 450 ne
spendo. Sarei ancora disposto ad un ulteriore sconto del 10%. E ancora di più
se lo Stato non si inserisse avidamente con la sua longa e pesantissima mano, cominciando ad alleggerirci la procedura di sfratto, consentendoci di gestirla
personalmente e nel contempo di far accettare fiscalmente una dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Perchè le stesse lungaggini costrette a subire si potrebbero concedere spontaneamente assolvendo ad un impulso di generosa umanità, nei casi di verificata incapienza del locatario e famiglia.
Ma questo è un altro discorso...e non tutti i proprietari lo comprenderebbero e
accetterebbero. Io sì. Quiproquo.