chi è proprietario di una seconda casa e la tiene vuota non sa quanto ci perde. a causa anche dell'assenza di garanzie sulla locazione, sono molti i proprietari che non ci pensano proprio ad mettere in affitto i propri immobili. tanto che, secondo il sunia, persino a milano ci sarebbero 80mila abitazioni sfitte. ognuna di esse perde il 5% del suo valore all'anno
determinare il numero di alloggi vuoti non è sempre facile. il sunia, sindacato inquilini, per esempio fa questo calcolo per la città di milano. secondo il catasto ci sono 758mila abitazioni in città, a cui vanno aggiunti i non pochi immobili che, pur non appartamendo alla categoria residenziale, sono abitazionidi fatto (loft ecc). i nuclei familiari registrati sono 718mila, quindi le case sfitte dovrebbero essere circa 80mila
questo fenomeno è un problema per tutti
proprietari
prendono una decisione antieconomica, perché tra introti mancati, IMU, spese accessorie, tra cui il riscaldamento - laddove il condominio abbia un sistema centralizzato - si tratta di circa il 5% del valore dell'immobile
il corriere della sera prende degli esempi concreti delle spese degli alloggi sfitti:
1. bilocale popolare in zona corvetto di 60mq: 6.000 euro di introiti mancati, 600 euro di manutenzione, 547 euro di IMU
2. casa medio signorile in zona fiera: 24mila euro di introiti mancati, 5000 euro di manutezione (con riscaldamento), 2500 euro di IMU
inquilini
si ritrovano con un mercato ristretto in cui l'offerta è minore della domanda e i prezzi sono troppo alti. tuttavia la crisi delle compravendite e dei mutui, uniti al conguaglio IMU di dicembre, potrebbe invertire presto questa situazione e numerosi degli alloggi sfitti nelle grandi città affiorare finalmente al mercato
da più parti arrivano però le richieste di nuove regole per il mercato delle localizioni, che diano maggiori garanzie ai proprietari e, di conseguenza, migliorerebbero la vita degli inquilini che vedrebbero crescere l'offerta. la liberalizzazione del mercato degli affitti è una delle proposte, così come dei maggiori incentivi per l'affitto a canone concordato
Finisci di leggere l'articolo su idealista.it/news...
determinare il numero di alloggi vuoti non è sempre facile. il sunia, sindacato inquilini, per esempio fa questo calcolo per la città di milano. secondo il catasto ci sono 758mila abitazioni in città, a cui vanno aggiunti i non pochi immobili che, pur non appartamendo alla categoria residenziale, sono abitazionidi fatto (loft ecc). i nuclei familiari registrati sono 718mila, quindi le case sfitte dovrebbero essere circa 80mila
questo fenomeno è un problema per tutti
proprietari
prendono una decisione antieconomica, perché tra introti mancati, IMU, spese accessorie, tra cui il riscaldamento - laddove il condominio abbia un sistema centralizzato - si tratta di circa il 5% del valore dell'immobile
il corriere della sera prende degli esempi concreti delle spese degli alloggi sfitti:
1. bilocale popolare in zona corvetto di 60mq: 6.000 euro di introiti mancati, 600 euro di manutenzione, 547 euro di IMU
2. casa medio signorile in zona fiera: 24mila euro di introiti mancati, 5000 euro di manutezione (con riscaldamento), 2500 euro di IMU
inquilini
si ritrovano con un mercato ristretto in cui l'offerta è minore della domanda e i prezzi sono troppo alti. tuttavia la crisi delle compravendite e dei mutui, uniti al conguaglio IMU di dicembre, potrebbe invertire presto questa situazione e numerosi degli alloggi sfitti nelle grandi città affiorare finalmente al mercato
da più parti arrivano però le richieste di nuove regole per il mercato delle localizioni, che diano maggiori garanzie ai proprietari e, di conseguenza, migliorerebbero la vita degli inquilini che vedrebbero crescere l'offerta. la liberalizzazione del mercato degli affitti è una delle proposte, così come dei maggiori incentivi per l'affitto a canone concordato
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