Ho trovato pure :
"Dal 2008 gli italiani godevano di una rara condizione fiscale relativa agli immobili, la più volte citata no tax area. I proprietari di immobili non dovevano pagare nè l'ICI, nè l'IRPEF, ma la manovra fiscale appena approvata dal Parlamento e dal Senato ha posto fine a questa condizione.
Che cosa cambia
Con la reintroduzione dell'IRPEF sulla casa, anche sulla prima, chi possiede un immobile sarà costretto a versare allo stato un'aliquota pari al 20% del valore catastale dell'immobile stesso. A partire dalla dichiarazione dei redditi che compileremo nel 2014, ad esempio, se il nostro appartamento ha una metratura pari a ottanta metri quadrati, verseremo al Fisco una somma compresa fra i cinquanta e i novanta euro. Questo avviene per effetto della cosiddetta clausola salvaguardia contenuta nella manovra del ministro Tremonti e che contempla tagli alle agevolazioni fiscali e e alle deduzioni e detrazioni. I tagli, dopo un primo scalino del 5% nel 2013, dall'anno successivo arriveranno al 20%. Di certo non si tratta di una manovra che spingerà in alto la popolarità del Governo, soprattutto di quello che sarà in carica nel biennio in cui l'IRPEF sulla casa tornerà a pesare sulle tasche degli Italiani.
Costi e proprietari
Va anche detto che non sempre popolarità dei provvedimenti e utilità per le casse dello Stato viaggiano di pari passo. Se andiamo indietro con la memoria, uno dei provvedimenti più apprezzati dagli italiani fu l'abolizione dell'imposta ICI sulla prima casa. Questa manovra, però, secondo molte stime fu un ottimo atto di acquisizione di consensi, ma costò allo Stato (e quindi alla fine a tutti noi) due miliardi di euro. In Italia i proprietari di prima casa sono oltre ventiquattro milioni, per cui l'aspettativa di introito con la reintroduzione dell'IRPEF contenuta nella manovra è notevole. Come notevole, è facile prevederlo, sarà il malcontento di quei ventiquattro milioni."
Yahoo Casa
n.b.: Il primo punto fondamentale e che i tagli si applicheranno solo se entro il 30 settembre 2013 il Governo non riuscirà a varare una solida riforma fiscale capace di produrre un risparmio per lo Stato di almeno 4 miliardi di euro per il 2013 e di 20 miliardi di euro annui a decorrere dal 2014 (art. 40, comma 1-quater). I tagli sono stati infatti introdotti in manovra solo come ipotesi “paracadute” nel caso in cui il Governo non riuscisse entro il 2013 a recuperare con i risparmi sulla spesa le stesse somme.
http://www.edilportale.com/news/201...onus-su-casa-e-ristrutturazioni_23591_15.html