Non vi è alcuna Legge che imponga la Porta in una cucina di privata abitazione.
La sua presenza o la sua mancanza non altera l' eventuale irregolarità di un bagno direttamente comunicante con gli altri ambienti.
non sono d'accordo i bagni non devono affacciare direttamente sugli ambienti a giorno; quindi, se si trovano in questa situazione, necessitano di una loro porta e di un locale antibagno con la sua porta. Altrimenti il progetto viene bocciato dal comune e non viene data l'abitabilità. Anzi nei casi in cui c'erano situazioni pregresse, se il proprietario presenta delle CIL/CILA perché ha fatto delle modifiche all'appartamento, il Comune gli impone di adeguare la struttura del bagno alla nuova normativa cioè lo costringe a mettere un antibagno.
"ISTRUZIONI MINISTERIALI 20 GIUGNO 1896
COMPILAZIONE DEI REGOLAMENTI LOCALI SULL'IGIENE DEL SUOLO E DELL'ABITATO.
Art.71.
Le latrine non potranno mai aprirsi direttamente nella cucina o in altra camera di abitazione."
"La presenza dell’antibagno è normalmente prevista dalle linee-guida dei regolamenti comunali e dalle norme che riguardano gli aspetti igienico-edilizi dei fabbricati."
Poi dopo nella realtà uno può rimuovere entrambe le porte, o solo quella dell'antibagno, ma, a mio avviso, l'inquilino ha il diritto di volere il ripristino della porta se è prevista.
Ugualmente se la cucina è un ambiente questo deve essere delimitato da almeno 3 muri, da almeno 1 finestra e da una porta. Se manca la porta l'ambiente viene a perdere le sue caratteristiche di stanza autonoma e va a far parte del corridoio, o dell'ingresso o del disimpegno.