Salve,
vi chiedo un parere su una situazione che si protrae da qualche tempo nel mio condominio.
La maggioranza dei millesimi del condominio fa capo ad un gruppo di proprietari tra di loro imparentati. Di fatto alle assemblee si presenta un solo rappresentante con le deleghe di tutto il gruppo.
Il resto dell'assemblea è costituito dai restanti condomini che rappresentano la maggioranza numerica ma non la maggioranza dei millesimi (in caso di assenze si arriva anche al 50 a 50 ).
Gli appartamenti della 'maggioranza' sono dati in affitto, quelli dei condomini di minoranza sono quasi tutte prime case.
Da qualche tempo l'amministratore ha adottato una gestione che a nostro giudizio rispecchia la volontà della 'maggioranza' (costituita come l'ho descritta).
Quasi tutti i lavori di ordinaria manutenzione e tutti i lavori di straordinaria, pur se deliberati, vengono costantemente procrastinati dall'amministratore, adducendo le più disparate scuse. In taluni casi, nel tempo, portando ad un aggravio di costi per gli interventi.
A mio parere ( e degli altri condomini della 'minoranza') questo comportamento è dettato dalla 'maggioranza' che per sue esigenze contingenti, fa pressioni sull'amministratore, perché adotti questo comportamento ( ad esempio, ci risulta, pagando talvolta in ritardo le quote del condominio).
Questa gestione nei fatti non sembra toccare la 'maggioranza' che scarica sugli affittuari tutti i costi.
Noi 'minoranza' abbiamo contestato questo stato di cose, cercando in qualche occasione di far cambiare l'amministratore (troppo accondiscendente), ma alla fine la 'maggioranza' , attraverso i numeri, finisce per avere sempre ragione. Oppure, come è successo un paio di volte, il rappresentante della 'maggioranza' non si presenta e mancando la maggioranza dei millesimi non si può decidere niente e si ottiene l'effetto di rinviare sempre le cose.
C'è un modo per uscire da questa situazione ?
vi chiedo un parere su una situazione che si protrae da qualche tempo nel mio condominio.
La maggioranza dei millesimi del condominio fa capo ad un gruppo di proprietari tra di loro imparentati. Di fatto alle assemblee si presenta un solo rappresentante con le deleghe di tutto il gruppo.
Il resto dell'assemblea è costituito dai restanti condomini che rappresentano la maggioranza numerica ma non la maggioranza dei millesimi (in caso di assenze si arriva anche al 50 a 50 ).
Gli appartamenti della 'maggioranza' sono dati in affitto, quelli dei condomini di minoranza sono quasi tutte prime case.
Da qualche tempo l'amministratore ha adottato una gestione che a nostro giudizio rispecchia la volontà della 'maggioranza' (costituita come l'ho descritta).
Quasi tutti i lavori di ordinaria manutenzione e tutti i lavori di straordinaria, pur se deliberati, vengono costantemente procrastinati dall'amministratore, adducendo le più disparate scuse. In taluni casi, nel tempo, portando ad un aggravio di costi per gli interventi.
A mio parere ( e degli altri condomini della 'minoranza') questo comportamento è dettato dalla 'maggioranza' che per sue esigenze contingenti, fa pressioni sull'amministratore, perché adotti questo comportamento ( ad esempio, ci risulta, pagando talvolta in ritardo le quote del condominio).
Questa gestione nei fatti non sembra toccare la 'maggioranza' che scarica sugli affittuari tutti i costi.
Noi 'minoranza' abbiamo contestato questo stato di cose, cercando in qualche occasione di far cambiare l'amministratore (troppo accondiscendente), ma alla fine la 'maggioranza' , attraverso i numeri, finisce per avere sempre ragione. Oppure, come è successo un paio di volte, il rappresentante della 'maggioranza' non si presenta e mancando la maggioranza dei millesimi non si può decidere niente e si ottiene l'effetto di rinviare sempre le cose.
C'è un modo per uscire da questa situazione ?