Antonio Azzaretto
Membro dello Staff
Supponiamo che io abbia in tasca un sacchetto di caramelle (il valore "reale" dell' economia), e ne voglia avere il più possibile perchè per definizione sono "egoista".
Allora io, che sono soggetto "A", "presto" la quantità di moneta corrispondente al valore di mercato del mio sacchetto di caramelle al soggetto "B", perchè questo mi promette sia il rimborso del capitale, sia il pagamento di una quantità di moneta come interesse sul prestito.
Pertanto io (soggetto "A"), resto con le mie caramelle, e "in più", con un foglio di carta in cui è scritta la "promessa" che il debitore (soggetto "B"), in futuro mi restituirà il valore che gli ho prestato maggiorato degli interessi.
Siccome sono molto egoista e voglio guadagnare "di più", allora suddivido il mio credito (ossia il valore di tutte le caramelle che il debitore sarà "costretto" a procurarsi e rivendere sul mercato al fine di rimborsare il suo debito nei miei confronti), in dieci obbligazioni di valore uguale, e lo "rivendo" sul mercato che, in cambio, mi restituisce "subito" la quantità di moneta che ho prestato al soggetto "B", corrispondente al valore di mercato del sacchetto di caramelle che avevo all' inizio.
Pertanto io (soggetto "A"), senza aspettare la scadenza concordata con il soggetto "B", ho la possibilità di "prestare" il valore di mercato dell' unico sacchetto di caramelle che ho in tasca "di nuovo"!
E' evidente che, in questa situazione di continua "creazione" di valore "promesso" dai debitori, le banche centrali di emissione dovranno stampare sempre più "moneta" da "pompare" nel sistema (ossia "fotografie" che rappresentano il valore attribuito al sacchetto di caramelle che avevo all' inizio incrementato da tutto il valore "promesso" dai debitori, i quali "si suppone" creeranno nuove "caramelle" che, nel momento in cui saranno vendute e comprate, contribuiranno alla crescita del PIL- ossia il Prodotto Interno Lordo).
La creazione continua di nuova "moneta" da parte delle banche centrali, è necessaria per alimentare questo "meccanismo"; ossia per permettere a "tutti" gli operatori del mercato di continuare a comprare e vendere sia il mio sacchetto di caramelle, sia gli "altri" sacchetti di caramelle che si dovranno "inventare" necessariamente per pagare i capitali dati in prestito e gli interessi concordati.
E' in questo modo che il sistema capitalista si è sviluppato fino ad oggi, ed intende continuare a crescere in futuro!
Nel "gioco" tutti ci guadagneranno, fino a che io, soggetto "A", (che resto una persona incredibilmente egoista), non riuscirò più a "piazzare" l' ultimo pezzo di carta (l' ultima obbligazione), perchè l' ultimo mio creditore dubiterà che io avrò caramelle sufficienti da garantirgli la restituzione della moneta che sto chiedendo in prestito; ma proprio "quella" moneta mi è necessaria per pagare, a mia volta, tutta la moneta che mi hanno prestato, al fine di "creare" il valore che ho "prestato" ai miei debitori, e che "spero" mi verrà restituito alla scadenza con gli interessi.
Pertanto, a "quel" punto, alle scadenze prossime dei "miei" debiti, io non avrò la quantità di moneta sufficiente per pagarli, e tutto il castello di "fiducia" che sostiene i mercati finanziari a "quel" punto crollerà, fino a che si riuscirà a capire "di nuovo" quale sia il valore "reale" dei sacchetti di caramelle che "effettivamente" sussistono nel mercato.
Allora io, che sono soggetto "A", "presto" la quantità di moneta corrispondente al valore di mercato del mio sacchetto di caramelle al soggetto "B", perchè questo mi promette sia il rimborso del capitale, sia il pagamento di una quantità di moneta come interesse sul prestito.
Pertanto io (soggetto "A"), resto con le mie caramelle, e "in più", con un foglio di carta in cui è scritta la "promessa" che il debitore (soggetto "B"), in futuro mi restituirà il valore che gli ho prestato maggiorato degli interessi.
Siccome sono molto egoista e voglio guadagnare "di più", allora suddivido il mio credito (ossia il valore di tutte le caramelle che il debitore sarà "costretto" a procurarsi e rivendere sul mercato al fine di rimborsare il suo debito nei miei confronti), in dieci obbligazioni di valore uguale, e lo "rivendo" sul mercato che, in cambio, mi restituisce "subito" la quantità di moneta che ho prestato al soggetto "B", corrispondente al valore di mercato del sacchetto di caramelle che avevo all' inizio.
Pertanto io (soggetto "A"), senza aspettare la scadenza concordata con il soggetto "B", ho la possibilità di "prestare" il valore di mercato dell' unico sacchetto di caramelle che ho in tasca "di nuovo"!
E' evidente che, in questa situazione di continua "creazione" di valore "promesso" dai debitori, le banche centrali di emissione dovranno stampare sempre più "moneta" da "pompare" nel sistema (ossia "fotografie" che rappresentano il valore attribuito al sacchetto di caramelle che avevo all' inizio incrementato da tutto il valore "promesso" dai debitori, i quali "si suppone" creeranno nuove "caramelle" che, nel momento in cui saranno vendute e comprate, contribuiranno alla crescita del PIL- ossia il Prodotto Interno Lordo).
La creazione continua di nuova "moneta" da parte delle banche centrali, è necessaria per alimentare questo "meccanismo"; ossia per permettere a "tutti" gli operatori del mercato di continuare a comprare e vendere sia il mio sacchetto di caramelle, sia gli "altri" sacchetti di caramelle che si dovranno "inventare" necessariamente per pagare i capitali dati in prestito e gli interessi concordati.
E' in questo modo che il sistema capitalista si è sviluppato fino ad oggi, ed intende continuare a crescere in futuro!
Nel "gioco" tutti ci guadagneranno, fino a che io, soggetto "A", (che resto una persona incredibilmente egoista), non riuscirò più a "piazzare" l' ultimo pezzo di carta (l' ultima obbligazione), perchè l' ultimo mio creditore dubiterà che io avrò caramelle sufficienti da garantirgli la restituzione della moneta che sto chiedendo in prestito; ma proprio "quella" moneta mi è necessaria per pagare, a mia volta, tutta la moneta che mi hanno prestato, al fine di "creare" il valore che ho "prestato" ai miei debitori, e che "spero" mi verrà restituito alla scadenza con gli interessi.
Pertanto, a "quel" punto, alle scadenze prossime dei "miei" debiti, io non avrò la quantità di moneta sufficiente per pagarli, e tutto il castello di "fiducia" che sostiene i mercati finanziari a "quel" punto crollerà, fino a che si riuscirà a capire "di nuovo" quale sia il valore "reale" dei sacchetti di caramelle che "effettivamente" sussistono nel mercato.