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La banca mi cambia le condizioni. Può farlo?
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<blockquote data-quote="Gatta" data-source="post: 6857" data-attributes="member: 3721"><p>E' proprio così! E' lo strapotere delle Banche che nonostante le raccomandazioni del Governatore Draghi di trattare i clienti col massimo rispetto se ne "fregano" (lasciami passare il termine) altissimamente.</p><p>E' capitato anche a me: ma non una,ma più volte ad libitum dell'Istituto.</p><p>Cosa fare:cambiare Banca,dopo aver valutato bene la situazione.</p><p>Ma veniamo al punto.</p><p>Giuridicamente le condizioni contrattuali del conto corrente prevedono in effetti la possibilità per la Banca di "modificare le condizioni economiche applicate al contratto,rispettando,in caso di variazioni in senso sfavorevole al Titolare,le prescrizioni di legge vigenti." Così leggo testualmente dal mio contratto( e così sarà sul Tuo).Naturalmente questa clausola - affinchè non possa venir impugnata perchè eccessivamente onerosa ex art.1341.1342cc - viene fatta sottoscrivere espressamente dall'ignaro e fiducioso cliente. Questo "jus variandi" è un privilegio che le Banche si sono sempre riservate con questa clausola.</p><p>Mi risulta peraltro che recentemente la Banca d'Italia sia intervenuta sull'argomento proprio a seguito delle pressioni degli utenti.E' stato precisato che le modifiche in parola devono avere un "giustificato motivo" (figuriamoci!) che non deve essere generico.Esso deve riguardare gli eventi di comprovabile effetto sul rapporto bancario (es.:mutamento grado rischiosità cliente,variazione tassi mercato..).Il cliente deve essere informato circa la sussistenza del giustificato motivo in maniera sufficientemente precisa...e qualunque modifica dev'essere comunicata al cliente per iscritto o mediante altro supporto preventivamente accettato dal cliente..</p><p>Il mancato rispetto di tali prescrizioni renderebbero inefficaci le variazioni contrattuali sfavorevoli al cliente.</p><p>Tutto qui.Le mie conoscenze si fermano.C'è qualche illustre esperto,anche bancario,che possa colmare le lacune del mio dissertare? Grazie.</p><p>Gatta</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Gatta, post: 6857, member: 3721"] E' proprio così! E' lo strapotere delle Banche che nonostante le raccomandazioni del Governatore Draghi di trattare i clienti col massimo rispetto se ne "fregano" (lasciami passare il termine) altissimamente. E' capitato anche a me: ma non una,ma più volte ad libitum dell'Istituto. Cosa fare:cambiare Banca,dopo aver valutato bene la situazione. Ma veniamo al punto. Giuridicamente le condizioni contrattuali del conto corrente prevedono in effetti la possibilità per la Banca di "modificare le condizioni economiche applicate al contratto,rispettando,in caso di variazioni in senso sfavorevole al Titolare,le prescrizioni di legge vigenti." Così leggo testualmente dal mio contratto( e così sarà sul Tuo).Naturalmente questa clausola - affinchè non possa venir impugnata perchè eccessivamente onerosa ex art.1341.1342cc - viene fatta sottoscrivere espressamente dall'ignaro e fiducioso cliente. Questo "jus variandi" è un privilegio che le Banche si sono sempre riservate con questa clausola. Mi risulta peraltro che recentemente la Banca d'Italia sia intervenuta sull'argomento proprio a seguito delle pressioni degli utenti.E' stato precisato che le modifiche in parola devono avere un "giustificato motivo" (figuriamoci!) che non deve essere generico.Esso deve riguardare gli eventi di comprovabile effetto sul rapporto bancario (es.:mutamento grado rischiosità cliente,variazione tassi mercato..).Il cliente deve essere informato circa la sussistenza del giustificato motivo in maniera sufficientemente precisa...e qualunque modifica dev'essere comunicata al cliente per iscritto o mediante altro supporto preventivamente accettato dal cliente.. Il mancato rispetto di tali prescrizioni renderebbero inefficaci le variazioni contrattuali sfavorevoli al cliente. Tutto qui.Le mie conoscenze si fermano.C'è qualche illustre esperto,anche bancario,che possa colmare le lacune del mio dissertare? Grazie. Gatta [/QUOTE]
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