Gli interventi in edilizia sono definiti dall'art.31 legge 457/78 che recita:
Art. 31.
(Definizione degli interventi)
Gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente sono
cosi' definiti:
a) interventi di manutenzione ordinaria, quelli che riguardano le
opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture
degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in
efficienza gli impianti tecnologici esistenti;
b) interventi di manutenzione straordinaria, le opere e le
modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche
strutturali degli edifici, nonche' per realizzare ed integrare i
servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i
volumi e le superfici delle singole unita' immobiliari e non
comportino modifiche delle destinazioni di uso;
c) interventi di restauro e di risanamento conservativo, quelli
rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la
funzionalita' mediante un insieme sistematico di opere che, nel
rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali
dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essi
compatibili.
Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il
rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio, l'inserimento degli
elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze
dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo
edilizio;
d) interventi di ristrutturazione edilizia, quelli rivolti a
trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di
opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in
parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il
ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi
dell'edificio, la eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi
elementi ed impianti;
e) interventi di ristrutturazione urbanistica, quelli rivolti a
sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso
mediante un insieme sistematico di interventi edilizi anche con la
modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete
stradale.
Le definizioni del presente articolo prevalgono sulle disposizioni
degli strumenti urbanistici generali e dei regolamenti edilizi.
Restano ferme le disposizioni e le competenze previste dalle leggi 1
giugno 1939, n. 1089, e 29 giugno 1939, n. 1497, e successive
modificazioni ed integrazioni.
A seconda della tipologia di intervento vi è una diversa applicazione dell'IVA per i beni forniti mentre per la manodopera è tutta al 10%.
I beni si distinguono in:
inerti e semilavorati, sono quelli che una volta inglobati nel fabbricato non sono più scindibili e non possono quindi essere riutilizzati.
Beni finiti, sono quelli che una volta montati possono essere rimossi e riutilizzati.
Beni significativi, sono quei beni finiti che incidono in maniera evidente sul costo dell'intervento.
Manutenzione ordinaria e straordinaria, lettera "A" e "B" della legge, IVA al 10% per la manodopera, IVA al 10% per i beni finiti e significativi fino all'occorrenza dell'importo della manodopera per la posa in opera. I beni debbono essere forniti dal prestatore d'opera.
Per gli interventi di restauro e di risanamento conservativo, di ristrutturazione edilizia e ristrutturazione urbanistica, di cui alle lettere "C", "D" e "E", solo gli inerti sono assoggettati al 22%, tutto il resto, posa in opera e beni, sono assoggettati al 10% ed in più possono anche non essere forniti dal prestatore d'opera ma acquistati direttamente dal committente.
Se il tuo geometra ha presentato una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) è sicuramente una ristrutturazione edilizia visto che per la manutenzione ordinaria basta la CIL (comunicazione inizio lavori) mentre per la manutenzione straordinaria il titolo richiesto è una CILA (comunicazione inizio lavori asseverata).