Irreperibilità conduttore moroso

[uva]

il proprietario paga anche le tasse sull'affitto che NON percespisce,

Se si tratta di un contratto di locazione abitativo, lo sfratto per morosità convalidato dal Giudice permette al locatore di non pagare le imposte sui canoni non percepiti.

 

[User_29045]

Grazie, uva, per i tuoi contributi
Io l'ho precisato più volte che ho dato cattivi consigli, nessuno ahimé può farsi giustizia da sé.
Ma vivo sulla mia pelle i costi di un appartamento sfitto (che equivale a un appartamento locato senza percepire alcunché con in più le scocciature giudiziarie e i relativi costi), e quindi non sai quanto mi fa rabbia che esistano situazioni simili.

Spero che il proprietario di casa segua i suggerimenti dell'avvocato e i tuoi consigli.
Senza cedere all'impulso da asso di bastoni che ho suggerito io in un momento di debolezza.

 

[User_29045]

Se si tratta di un contratto di locazione abitativo, lo sfratto per morosità convalidato dal Giudice permette al locatore di non pagare le imposte sui canoni non percepiti.

Immagino che, trattandosi di un appartamento, altro non possa essere che un contratto di locazione ad uso abitativo.

Non credo che la morosa ci abbia messo in piedi l'ufficio da agente immobiliare, voglio dire.

 

[uva]

Non credo che la morosa ci abbia messo in piedi l'ufficio

Penso anch'io che nel caso di cui stiamo parlando si tratti di un contratto abitativo.

Se poi l'inquilina vi esercita qualche attività professionale, nulla cambia ai fini della possibilità di non pagare le imposte sugli affitti non percepiti.
E' importante l'uso (appunto abitativo) previsto dal contratto, oltre ovviamente alla categoria catastale dell'unità immobiliare data in locazione a scopo abitativo (quindi non deve essere un ufficio cat. A/10).

 

[uva]

ho suggerito io in un momento di debolezza.

Ho capito il tuo disappunto e lo condivido!

Ma ti dico che quando mi è capitato di sfrattare qualche inquilino moroso, ero contenta se il furbetto non ritirava le notifiche del mio avvocato!
Perché il furbetto che si comporta così in realtà è un fessacchiotto che si dà la zappa sui piedi.
Non ritirando le notifiche (fatte regolarmente e ritenute valide per compiuta giacenza) non sa che il locatore l'ha citato in Tribunale. E non presentandosi in udienza non può lagnarsi con il Giudice per ottenere il termine di grazia (a parte il fatto che molti Giudici lo concedono per prassi, senza nemmeno verificare il reale stato di bisogno del moroso).
Così il Giudice alla prima udienza verbalizza che "la parte intimata non è comparsa" e convalida lo sfratto. Questo è già un buon risultato per il locatore.

Poi c'è il problema dell'esecuzione dello sfratto da parte dell'ufficiale giudiziario. Quella è la fase più critica, perché tra un rinvio e l'altro possono trascorrere molti mesi prima che l'immobile sia rilasciato.
Su questo Forum abbiamo letto purtroppo molti casi di proprietari che si lamentano perché dopo la convalida dello sfratto gli inquilini continuano ad abitare in quella casa senza pagare niente, ed è difficile mandarli via.

 

[Excalibur]

Ho capito il tuo disappunto e lo condivido!
Poi c'è il problema dell'esecuzione dello sfratto da parte dell'ufficiale giudiziario. Quella è la fase più critica, perché tra un rinvio e l'altro possono trascorrere molti mesi prima che l'immobile sia rilasciato.
Su questo Forum abbiamo letto purtroppo molti casi di proprietari che si lamentano perché dopo la convalida dello sfratto gli inquilini continuano ad abitare in quella casa senza pagare niente, ed è difficile mandarli via.

La notifica dello sfratto - non so se è questo il nome corretto - deve essere (almeno a Roma questa è la prassi) notificata o nelle mani dello sfrattato o nella sua casetta postale. In seconda battuta può essere "notificata" nella casa comunale. Il problema del postante è che la sua insulina non ha preso la residenza e stacca il suo nome dalla cassetta e dal citofono. Consiglio intanto di seguire i consigli dell'avvocato e di chiedere all'amministratore che, se non sbaglio, deve avere un registro in cui risultano tutti gli abitanti, di poter procedere a un cambio nome sul citofono e sulla cassetta postale. Le targhette con nome e cognome inserite nel modo corretto da un professionista sono più difficili da rimuovere di una pecetta attaccata sopra. Come ovvio, questo piccolo intervento sarà a carico tuo. Non sono sicura ma credo sia legale e fattibile.

 

[User_55167]

secondo me quando si ha chiaro che l'inquilino non paga non ci si deve fare tanti problemi mentali.
avvocato, cotazione, sfratto e esecuzione forzata
i tempi sono lunghi ma prima si parte prima si arriva
e se non legge le notifiche, non si presenta in tribunale... peggio per lei non per noi

 

[Excalibur]

Il problema non è la notifica per l'udienza in tribunale ma quelle successive che sono fatte da apposito personale che se non trova il nome né sul citofono, né sulla cassetta della posta non consegna e quindi il procedimento si blocca.

 

[uva]

quelle successive che sono fatte da apposito personale che se non trova il nome né sul citofono, né sulla cassetta della posta non consegna e quindi il procedimento si blocca.

Hai ragione @Excalibur.
Ricordo lo sfratto del tuo inquilino a Roma quando l'ufficiale giudiziario non ha effettuato l'accesso perché, mancando le targhette col cognome, non poteva individuare l'appartamento.
Forse è stato un po' troppo "fiscale": dimostrandogli col contratto di locazione, una visura catastale e pianta del piano in quale scala, piano e posizione sul pianerottolo si trova l'unità immobiliare, avrebbe potuto comunque identificarla con sicurezza.

 

[nicoSP65]

Ma nel caso dell'esecuzione dello sfratto, l'ufficiale non viene accompagnato dal proprietario e dall'avvocato? Come fa a non sapere dove andare? Faccio una copia della chiave (visto che ho il codice) e , se non risponde nessuno, ho tutto il diritto di prendere possesso dell'appartamento. O no? Chi mi dice che il conduttore non sia scappato la sera prima?