Salve. Mi sembra che ci sia un po' di confusione: se sceglie il regime di cedolare secca, l'importo del canone non influisce sull'imponibile IRPEF. (IRPEF e cedolare secca sono due cose distinte). L'importo del canone a cedolare secca, invece, incide sull'imponibile di calcolo delle detrazioni: ne consegue che non è vero, come ci vogliono far credere i politici, che la % di tassazione della CS è comprensiva di tutto. Veniamo poi alla domanda. Della riduzione della % della CS per i canoni concordati, ne avevo sentito parlare anch'io tempo fa. Poi più nulla! Per fortuna, dico io. Vede, ho un appartamento in affitto in un comune nel quale non è possibile fare un contratto a canone concordato. Ciò non di meno, non posso richiedere cifre diverse da quelle richieste per un appartamento simile al mio, ma nel comune limitrofo, che è compreso nella lista dei comuni autorizzati ai canoni concordati: con i mezzi di comunicazione oggigiorno, un inquilino abitare in un luogo o in un altro distante max 5 Km è la stessa cosa! Quindi sono costretto, per non uscire dal mercato, a chiedere cifre come quelle chieste in un comune agevolato. La differenza che io pago il 21%, mentre chi è nel comune agevolato paga il 19% (ovviamente + le mancate detrazioni come ho spiegato sopra). Non ne abbia a male, ma per me è già una vessazione della politica a fare queste distinzioni: peggio sarebbe se aumentarle, come ventilato le settimane scorse
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