Buongiorno a tutti e buona vacanza a chi è in vacanza,
propongo al Vostro giudizio un problema che si sta verificando all'interno di un immobile condominiale estivo, edificato negli anni 70 con le norme antisismiche di allora, nel quale sono proprietario di un appartamento (seconda casa) che con sacrifici ho ben ristrutturato circa 6 anni fa.
Nel palazzo pochi altri appartamenti sono stati ristrutturati, alcuni solo parzialmente.
Recentemente il Condominio (tutti in accordo) ha fatto fare una valutazione del rischio sismico, dal quale è risultato che l'immobile si trova in buone condizioni statiche, ma ha rilevanti problemi in riguardo ai carichi sismici. Tradotto: sarebbe opportuno eseguire una serie di interventi per raggiungere un più alto grado di sicurezza antisismica.
Gli interventi proposti inciderebbero con enorme impatto su tutte le parti strutturali del fabbricato (che sono parti comuni) e coinvolgerebbero pesantemente anche l'interno di tutti gli appartamenti (parti private). In sostanza negli appartamenti sarà necessario fare molte demolizioni e ripristini, portando di fatto alla necessità di una loro completa ristrutturazione.
Nel frattempo, dal Governo, è stato varato il sismabonus al 110 % e molti Condomini (convinti di poter fare l'adeguamento sismico del fabbricato e la ristrutturazione del loro appartamento, tutto a gratis, vorrebbero procedere per far eseguire gli interventi proposti; a breve sarà indetta una assemblea straordinaria per discutere e deliberare sull'argomento.
Secondo me il "tutto a gratis" è un miraggio per diversi motivi, i più importanti dei quali sono:
1) Cessione del credito a conto (non si sa ancora quanto proporranno i cessionari).
2) La normativa per la detrazione sismabonus prevede che: “L’importo massimo delle spese detraibili è di 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio, per gli interventi sulle parti comuni di edifici condominiali”, (e non sulle parti private); come riportato sulla “Guida superbonus 110 di luglio 2020 dell’Agenzia Delle Entrate).
Per cui salvo nuove precisazioni dell’Agenzia delle Entrate, si presume quindi che le spese sostenute sulle parti private non possano essere detratte con sismabonus al 110%, in quanto gli unici interventi trainati dal sismabonus sono: installaz.di pannelli solari e sistemi di accumulo, installaz.di colonnine di ricarica elettrica per auto, sostituzione infissi; al massimo potrebbero essere recuperate come ristrutturazione al 50% (ma solo se l’intervento prevede rifacimento di impianti, spostamento di divisori interni, ecc.), altrimenti nisba.
Potete capire il mio disappunto. A prescindere dai recuperi fiscali, non ho nessuna intenzione di far demolire il mio appartamento con il rischio che nel ripristino mi facciano una porcata (che devo anche pagare).
Secondo Voi, io ed una piccola minoranza di altri condomini, possiamo opporci ?
Grazie in anticipo a quanti vorranno dare il loro contributo.
propongo al Vostro giudizio un problema che si sta verificando all'interno di un immobile condominiale estivo, edificato negli anni 70 con le norme antisismiche di allora, nel quale sono proprietario di un appartamento (seconda casa) che con sacrifici ho ben ristrutturato circa 6 anni fa.
Nel palazzo pochi altri appartamenti sono stati ristrutturati, alcuni solo parzialmente.
Recentemente il Condominio (tutti in accordo) ha fatto fare una valutazione del rischio sismico, dal quale è risultato che l'immobile si trova in buone condizioni statiche, ma ha rilevanti problemi in riguardo ai carichi sismici. Tradotto: sarebbe opportuno eseguire una serie di interventi per raggiungere un più alto grado di sicurezza antisismica.
Gli interventi proposti inciderebbero con enorme impatto su tutte le parti strutturali del fabbricato (che sono parti comuni) e coinvolgerebbero pesantemente anche l'interno di tutti gli appartamenti (parti private). In sostanza negli appartamenti sarà necessario fare molte demolizioni e ripristini, portando di fatto alla necessità di una loro completa ristrutturazione.
Nel frattempo, dal Governo, è stato varato il sismabonus al 110 % e molti Condomini (convinti di poter fare l'adeguamento sismico del fabbricato e la ristrutturazione del loro appartamento, tutto a gratis, vorrebbero procedere per far eseguire gli interventi proposti; a breve sarà indetta una assemblea straordinaria per discutere e deliberare sull'argomento.
Secondo me il "tutto a gratis" è un miraggio per diversi motivi, i più importanti dei quali sono:
1) Cessione del credito a conto (non si sa ancora quanto proporranno i cessionari).
2) La normativa per la detrazione sismabonus prevede che: “L’importo massimo delle spese detraibili è di 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio, per gli interventi sulle parti comuni di edifici condominiali”, (e non sulle parti private); come riportato sulla “Guida superbonus 110 di luglio 2020 dell’Agenzia Delle Entrate).
Per cui salvo nuove precisazioni dell’Agenzia delle Entrate, si presume quindi che le spese sostenute sulle parti private non possano essere detratte con sismabonus al 110%, in quanto gli unici interventi trainati dal sismabonus sono: installaz.di pannelli solari e sistemi di accumulo, installaz.di colonnine di ricarica elettrica per auto, sostituzione infissi; al massimo potrebbero essere recuperate come ristrutturazione al 50% (ma solo se l’intervento prevede rifacimento di impianti, spostamento di divisori interni, ecc.), altrimenti nisba.
Potete capire il mio disappunto. A prescindere dai recuperi fiscali, non ho nessuna intenzione di far demolire il mio appartamento con il rischio che nel ripristino mi facciano una porcata (che devo anche pagare).
Secondo Voi, io ed una piccola minoranza di altri condomini, possiamo opporci ?
Grazie in anticipo a quanti vorranno dare il loro contributo.
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