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Normale
Eh, ma infatti…Da un lato vorrei non apparire come il malfidato di turno (ma tu pensa che pure quando la successione all’inizio era ex lege mia cognata mi diceva: «Ma che fai: ti vuoi mettere contro di me? Ora non ha più tuo fratello che ti spiana la strada, ti sono rimasta solo io e la mia famiglia. Fidati che è fatta bene così!!!») e non vorrei “rompere” i rapporti con lei che si è sempre dimostrata, almeno apparentemente, assai disponibile verso di me, dall’altro però non mi piacerebbe essere preso per il nasino perché i soldi in ballo, qualora i miei “cattivi pensieri” avessero un fondo di verità, non sarebbero 4 spiccioli.. Un terzo del patrimonio di mio fratello sarebbe tanta roba, anche perché entrerebbe in ballo il suo conto corrente che fu una delle prime cose che lei cercò di difendere asserendo inizialmente che era in comunione con lei e a quello non ne avrei avuto comunque mai diritto (strano però che sui suoi conti il suo nominativo non risultava affatto…).Purtroppo dove sta la verità non lo so . Se sin da subito mi avesse parlato del testamento tanti dubbi non mi sarebbero minimamente sorti, ne ha parlato dopo, su mia ostinata insistenza in merito alle visure ex lege e a visure successivamente cambiate ed invitandomi poi a verificare tutto qualora non credessi che era diventata lei l’unica erede. E addirittura dicendomi in modo un po’ sprezzante : «Fai pure tutte le ricerche con quel tuo amico di cui tanto ti fidi» (come se lui mi avesse riferito prima chissà quali eresie…) oltre poi ad essere contrariata che io sapessi che all’inizio si era trattata di una successione ex lege («Da dove l’hai presa questa informazione?», peccato che s’era dimenticate che era contenuta proprio sulla visura che parecchi mesi fa mi aveva lei stessa mostrato).Sì, non so che fare e qualsiasi decisione si prenda c’è il rischio di pentirsene poi molto amaramente, ecco perché vorrei cercare di arrivare alla verità da solo, senza minimamente coinvolgerla e mentendo ottimi rapporti riconoscendole che ha ragione (al momento e tranne prova contraria ..).
Eh, ma infatti…
Da un lato vorrei non apparire come il malfidato di turno (ma tu pensa che pure quando la successione all’inizio era ex lege mia cognata mi diceva: «Ma che fai: ti vuoi mettere contro di me? Ora non ha più tuo fratello che ti spiana la strada, ti sono rimasta solo io e la mia famiglia. Fidati che è fatta bene così!!!») e non vorrei “rompere” i rapporti con lei che si è sempre dimostrata, almeno apparentemente, assai disponibile verso di me, dall’altro però non mi piacerebbe essere preso per il nasino perché i soldi in ballo, qualora i miei “cattivi pensieri” avessero un fondo di verità, non sarebbero 4 spiccioli.. Un terzo del patrimonio di mio fratello sarebbe tanta roba, anche perché entrerebbe in ballo il suo conto corrente che fu una delle prime cose che lei cercò di difendere asserendo inizialmente che era in comunione con lei e a quello non ne avrei avuto comunque mai diritto (strano però che sui suoi conti il suo nominativo non risultava affatto…).
Purtroppo dove sta la verità non lo so . Se sin da subito mi avesse parlato del testamento tanti dubbi non mi sarebbero minimamente sorti, ne ha parlato dopo, su mia ostinata insistenza in merito alle visure ex lege e a visure successivamente cambiate ed invitandomi poi a verificare tutto qualora non credessi che era diventata lei l’unica erede. E addirittura dicendomi in modo un po’ sprezzante : «Fai pure tutte le ricerche con quel tuo amico di cui tanto ti fidi» (come se lui mi avesse riferito prima chissà quali eresie…) oltre poi ad essere contrariata che io sapessi che all’inizio si era trattata di una successione ex lege («Da dove l’hai presa questa informazione?», peccato che s’era dimenticate che era contenuta proprio sulla visura che parecchi mesi fa mi aveva lei stessa mostrato).
Sì, non so che fare e qualsiasi decisione si prenda c’è il rischio di pentirsene poi molto amaramente, ecco perché vorrei cercare di arrivare alla verità da solo, senza minimamente coinvolgerla e mentendo ottimi rapporti riconoscendole che ha ragione (al momento e tranne prova contraria ..).