Buonasera, ringrazio tutti per le risposte.
ho effettuato una simulazione sul sito avvocatoandreani.it , partendo dal capitale iniziale e per un periodo di 30 anni e 2 mesi ammonterebbe a 1600 euro senza capitalizzazione, e 2600 euro con capitalizzazione.
Ho riletto le norme citate dal contratto e le leggi 392/78 e 431/98, ho appreso che lo spirito della legge per gli interessi sul deposito cauzionale, era mirato a tutelare la parte debole del contratto, ovvero l'inquilino.
Nel caso di specie purtroppo, la situazione è a parti inverse, ovvero il proprietario ha affittato l'immobile ad un compagnia di Assicurazioni, quindi una Spa, essendo una persona onesta (forse fessa) pensò di applicare l'equocanone.
Quindi affittò una abitazione, ad una Società SPA, magari considerando con lungimiranza la tranquillità dell'entrata mensile e del mantenimento dell'immobile locato secondo un certo decoro.
Ad oggi, il proprietario è l'erede del proprietario dell'epoca, che lavora precariamente e vive in affitto, quindi la parte debole è il proprietario.
Proprio in virtù dell'equocanone, e della sua scorretta applicazione (abitazione quindi contratto abitativo ad uso ufficio nella realtà), infatti, partendo da 445.000 lire ovvero 230 euro circa, dopo 30 anni ne riscuote solo 340 euro, quindi una rivalutazione di soli 110 euro, per avere affittato ad una SPA che è divenuta miliardiaria in 30 anni.
Ci si chiedeva appunto, visto la salvaguardia della parte debole, si può invocare la mancata corresponsione di interessi alla PARTE FORTE del contratto?
Grazie