Penso che arciera sia troppo ottimista!
Io comunque inizierei la pratica di sfratto per morosità, sperando che l'inquilino (per ignoranza o menefreghismo) non si presenti in udienza. In tal caso il Giudice convalida lo sfratto e inizia l'iter, purtroppo lungo, per l'esecuzione tramite Ufficiale giudiziario.
Se invece l'inquilino si presenta in Tribunale, è molto probabile che ottenga dal Giudice il "termine di grazia" di 90 giorni. E i tempi si allungano di conseguenza.
Per quanto riguarda il caso di "morosità incolpevole", posso dire in cosa consiste qui a Torino. L'inquilino che non può più pagare perché ha perso il lavoro ed è senza reddito può accedere al Fondo Salvasfratti. Se ha i requisiti per accedervi, il Comune paga al proprietario parte della morosità pregressa (circa l'80%) solo alle seguenti condizioni: 1) L'inquilino deve dimostrare di aver trovato un'altra occupazione (redditi dimostrabili, quindi non "in nero"); 2) Il proprietario deve essere disponibile a stipulare un nuovo contratto con lo stesso inquilino della tipologia "convenzionato" (3+2) ovviamente col canone che scaturisce dal conteggio usando i parametri degli accordi fra i sindacati degli inquilini e dei proprietari; 3) Il contratto precedente viene risolto, quindi chiuso definitivamente, ma lo sfratto non viene eseguito.
Queste sono le informazioni che ho avuto dall'ufficio competente del Comune di Torino. E' bene informarsi presso il proprio Comune per verificare i requisiti di accesso richiesti e le condizioni imposte per utilizzare il Fondo Salvasfratti.