In un processo penale la linea difensiva: "non ho staccato le utenze ma mi sono semplicemente limitato a non pagarle" sarebbe del tutto insoddisfacente.
La finalità del non pagare l'utenze è chiaramente quella di ottenere il distacco quindi è probabile (non certo, ma sicuramente molto probabile) che il giudice riterrebbe colpevole il locatore e lo condannerebbe.
A meno che il locatore non dimostrasse di essersi trovato nella impossibilità di far fronte alla spesa (quindi sul punto sono d'accordo con jac1.0).
A ciò si aggiunga un ulteriore problema, forse anche più importante della eventuale condanna per esercizio arbitrario delle proprie ragioni visto che la pena prevista per questo reato è davvero irrisoria: la società di fornitura, a prescindere dall'intervenuto distacco, a chi si rivolgerebbe per ottenere il pagamento? Al locatore, il quale dovrà comunque far fronte alla spesa!
Non mi si dica che poi il locatore potrebbe agire contro il conduttore per ottenere il rimborso delle somme pagate: tanto vale provvedere immediatamente all'instaurazione di un procedimento per sfratto.
I contratti si fanno, e si fanno per bene.
Spesso le persone provvedono al fai da te (per risparmio di spesa) oppure (per ingenuità o buon cuore) gestiscono "alla carlona" i rapporti (soprattutto di locazione): quando poi il problema emerge in modo dirompente, non si può continuare ad improvvisare ed a sfoggiare il fai da te 2.0.
Bisogna andare da un avvocato, che a sua volta andrà da un giudice.
I tempi della giustizia italiana sono noti, i costi pure... ma ci sono alcune situazioni (alle quali non si sarebbe dovuti arrivare) in cui il ricorso all'autorità giurisdizionale è purtroppo l'unica soluzione rimasta.