GEPPETTO

Nuovo Iscritto
Da geppetto
mi e' stato riferito, qualche tempo fa', che con decreto governativo sarebbe stata data la possibilita' di staccarsi da un impiano di riscaldamento centralizzato condominiale per rendere il proprio impianto di riscaldamento autonomo.
Da allora non ho piu' saputo nulla in proposito.
Qualcuno, per favore, mi puo' dare indicazioni per sapere come stanno le cose.
Per quanto io sappia le disposizioni della legge 10/91 sono state
superate dal decreto 311/2006 che attualmente vige.
In emilia come e' la situazione?
Grazie a chi vorra'/potra' rispondere!!!!
 

Busolegna

Nuovo Iscritto
Nel nostro palazzo ci siamo passati senza tra l'altro condomino sia riuscito a staccarsi: devi produrre una documentazione tecnica certificata che il distacco non arrechi danno e/o maggior spesa agli altri condomini, in ogni caso anche staccandosi dal centralizzato si dovranno corrispondere in ragione dei propri millesimi di riscaldamento le spese derivanti dal mancato rendimento dell'impianto termico e/o dispersioni termiche varie (c'è chi applica una quota forfettaria per esempio del 30%,c'è chi invece effettua calcoli un po' più complessi a seguito di rilevazioni termografiuche), inoltre mi sembra che vigano diversità applicative nel caso in cui ci fossero fiono a 4 o più unità locative.
Non sono espertissimo nel settore ma spero di dare il la alla discussione.
 

nuba

Nuovo Iscritto
Io mi sono distaccata dall'impianto centrale, ed in base ad una sentenza del Tribunale non pago neanche un euro per le dispersioni termiche perchè la perizia del mio CTP, confermata anche da quella del CTU nominato dal Giudice, ha dimostrato che dal mio distacco non solo il Condominio non subiva danni e/o maggiori spese, ma addirittura andava a risparmiare.
Va ricordato che se l'assemblea respinge la richiesta di distacco è nulla per violazione del diritto individuale del condòmino (che ovviamente continua a pagare le spese per la conservazione dell'impianto) sulla cosa comune.
In barba ai signori del mio Condominio, che per partito preso hanno deliberato di respingere la mia richiesta ed in corso di causa (io ho poi impugnato l'assemblea), non solo hanno rifiutato la mia proposta di pagare il 25-30% della mia quota per il consumo del combustibile, ma hanno chiesto anche un supplemento di CTU con ulteriore aggravio di spesa.
Purtroppo ogni caso è diverso dall'altro, e anche le sentenze dei Giudici spesso sono discordanti. Viva l'Italia!

In barba agli altri condòmini
 

mtr

Membro Attivo
Non ne so molto di condominio e beghe relative.
Ho sentito della questione delle spese comuni che vanno comunque corrisposte.
Come già evidenziato, un abile avvocato può dirimere la questione a favore di colui che si distacca.

Come Tecnico ti dico che assolutamente si che puoi renderti autonomo -con relativo riscaldamento a scelta- ma devi comunque chiamare -come minimo- un termotecnico per la nuova progettazione dell'impianto, meglio un ingegnere impiantista che ha approfondito tutti gli aspetti. Costui/ei saprà renderti anche il servizio di valutazione energetica in seno ad eventuali danni arrecati al condominio.
Se spedni qualcosa PRIMA, puoi andare in assemblea con le spalle coperte a DIRE -non più CHIEDERE- che ti stacchi.
 

GEPPETTO

Nuovo Iscritto
DA GEPPETTO
INNANZITUTTO RINGRAZIO QUANTI MI STANNO FORNENDO CONSIGLI E INFORMAZIONI SULLA QUESTIONE IN ARGOMENTO.
TUTTAVIA MI RIMANE ANCORA IL DUBBIO DI COME SUPERARE QUANTO STABILITO DALLA DELIBERA DELLA G.R. dell'Emilia Romagna n. 1362 del 20 sett. 2010 ALLEGATO N. 2 punto 8 che così recita: "nel caso di cui al punto 3.1, lettera a)(NUOVE COSTRUZIONI...) del presente atto (vedasi delibera della G.R. Emilia Romagna n. 156 del 4 marzo 2008) nel caso di nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti, PER EDIFICI CON NUMERO DI U.I. SUPERIORI A 4,......omissis....., E' FATTO OBBLIGO IN SEDE PROGETTUALE DI PREVEDERE LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI TERMICI CENTRALIZZATI PER LA CLIMATIZZAZIONE INVERNALE.
RISULTA PERTANTO, A MIO PARERE, EVIDENTE CHE L'INTENDIMENTO LEGISLATIVO, NELLA PARTE DI TESTO CITATA, VIGENTE TENDE AD IMPEDIRE LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI SINGOLI PER EDIFICI CON UN N.RO DI U.I. SUPERIORI A 4.
NEL MIO CASO LE UNITA' IMMOBILIARI SONO 12, L'IMPIANTO E' CENTRALIZZATO SOLO PER IL RISCALDAMENTO MENTRE PER L'ACS OGNI APPARTAMENTO HA UNO SCALDABAGNO A FIAMMA LIBERA PROPRIO INSTALLATO NEL VANO CUCINA.
UN TECNICO L'UFFICIO ENERGIA DELLA REGIONE E.R. tel. 051 - 5276569 mi ha risposto CHE, LA DEL. 1362 impedisce
il distacco nonostante, gli avessi fatto notare che tutto l'impianto è ancronistico, inquinante e oneroso (vedasi impianto centralizzato per il riscaldamento e singolo per l'ACS).
Anche il fare ULTERIORMENTE notare che con una unica caldaia a condensazione potrei sia scaldare casa sia produrre ACS non è servito.
Mi ha risposto di leggere per bene la legge e capire se tra le sue righe vi può essere qualche scappatoi.
Mi rivolgo pertanto a chi volesse darmi ancora consigli in proposito all'argomento.
Grazie.
 

nuba

Nuovo Iscritto
Per quanto riguarda la normativa in materia di riscaldamento e di risparmio energetico, si è passati da una disciplina che incentivava il passaggio da impianto centralizzato ad autonomo ad una opposta e sempre più restrittiva.
Si tratta, a mio parere, di interessi economici piuttosto che energetici e/o ambientali, ma tant’è.

La legislazione regionale (anche se non conosco quella dell’Emilia Romagna) non può produrre norme in contrasto con la legislazione nazionale, pena la possibile pronuncia di incostituzionalità delle stesse (vedi D.P.R. 59/2009).
Comunque nessuna norma legislativa prevede il divieto di staccarsi dagli impianti centralizzati di riscaldamento con più di quattro unità abitative.
Il DPR sopra citato prevede semplicemente che gli edifici con più di 4 appartamenti dovranno PREDILIGERE il riscaldamento centralizzato, ma SENZA DIVIETI PER IMPIANTI AUTONOMI e dice testualmente PREFERIBILE e OVE TECNICAMENTE POSSIBILE.

Ciò significa che in presenza di cause tecniche o di forza maggiore, accertate da un’apposita relazione termotecnica attestante anche la rispondenza dei progettati impianti autonomi alle prescrizioni sul contenimento dei consumi, ci si può staccare dall’impianto centralizzato di riscaldamento, anche se le unità abitative sono più di quattro.

Questo perché nella vita non tutto è facile, ma, volendo, tutto è possibile!
 

giacomo63

Membro Junior
ciao sono in una situazione simile ma dalla parte opposta e abito in lombardia, anche qui vige praticamente il divieto di passare da centralizzato ad autonomo, tra l'altro in questo caso devi considerare che non puoi richiedere la detrazione del 55%, non è solo la lombardia, il piemonte e l'emilia ma è anche Decreto del Presidente della Repubblica 2 aprile 2009, n. 59 (G.U. n. 132 del 10 - 6 - 2009 )
TESTO IN VIGORE DAL 25 GIUGNO 20099. In tutti gli edifici esistenti con un numero di unita' abitative superiore a 4, e in ogni caso per potenze nominali del generatore di calore dell'impianto centralizzato maggiore o uguale a 100 kW,appartenenti alle categorie E1 ed E2, cosi' come classificati in base alla destinazione d'uso all'articolo 3, del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, e' preferibile il mantenimento di impianti termici centralizzati laddove esistenti; le cause tecniche o di forza maggiore per ricorrere ad eventuali interventi finalizzati alla trasformazione degli impianti termici centralizzati ad impianti con generazione di calore separata per singola unita' abitativa devono essere dichiarate nella relazione di cui al comma 25.
leggitelo bene ciao
 

babybar

Nuovo Iscritto
ciao, vi spiego velocemente la mia situazione, abito in prov. torino (piemonte) in condominio di 42 unità, costruzione anni 70, centrale termica a gasolio, la caldaia è spompata e non c'è la fa più. io vorrei passare se si potesse risc. autonomo.

vi sarei grato se mi deste una mano a trovare una via di fuga.

Delibera Giunta Regione Piemonte 04/08/2009 n 46-11968: Stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento e disposizioni attuative in materia di rendimento energetico nell'edilizia:

1.4.9 Gli impianti termici installati in edifici di cui alla Scheda 1 con un numero di unità abitative superiore a 4 devono essere di tipo centralizzato e dotati di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità abitativa.

grazie a tutti
 

mtr

Membro Attivo
Le cause tecniche possono essere invocate con sottile intelligenza, laddove si perviene alla dimostrazione che la modifica impiantistica a favore dell'autonomo permette un risparmio effettivo non realizzabile con tecnologia collettiva.
Termotecnico esperto -o ingegnere, architetto, specializzati nel settore- risolve il problema.
 

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