Salve a tutti, sono nuovo del forum, spero sia la sezione giusta. Vi sarei grato se poteste rispondere al quesito che vi sto per esporre:
Unitamente ad altri due miei cognati (Luigi e Mario) fratelli di mia moglie, abbiamo fatto costruire un fabbricato di 4 piani fuori terra, su di un appezzamento di terreno edificabile di nostra proprietà.
Premetto che, uno dei miei cognati (Mario), prima della realizzazione del suddetto edificio, non era proprietario del terreno, ma è subentrato con l’accordo di partecipare alle spese di realizzazione.
Quindi, ufficialmente, con rogito notarile, abbiamo venduto un terzo dell’area. Ma in realtà questo è stato regalato, non avendo ricevuto alcun compenso in denaro dall’ipotetica vendita.
Dopo la realizzazione dello stabile, come da accordi preventivamente presi, Mario si è dovuto accontentare del 4° piano fuori terra e del garage meno agevole, antistante la parte posteriore dell’edificio, da cui si accede tramite un cortile.
Una volta realizzato lo stabile, si è proceduto alla divisione del bene, con relativo accatastamento da parte all’architetto progettista e curatore dei lavori edili e, successivamente, alla stesura del rogito presso lo studio notarile.
Da accordi verbali presi inizialmente e secondo i documenti stesi dall’architetto, l’area della corte sopra citata, doveva essere di proprietà di entrambi, mia e di mio cognato Mario.
Al momento della stesura dell’atto notarile però, avvenuta il 31/07/2009, il notaio ha assegnato solo e soltanto a me la proprietà , lasciando a lui il diritto di solo transito pedonale e carrabile.
La stesura dell’atto è avvenuta con regolare lettura del rogito, davanti a tutte le parti interessate, dando quindi il nostro consenso alla stesura e alla chiusura dello stesso.
A distanza di tre anni, mio cognato rivendica metà della proprietà, sostenendo di non aver ben compreso quanto letto dal notaio al momento della stesura dell’atto, ormai 3 anni orsono, e mi chiede di rettificare l’atto, minacciando azioni legali.
Le domande sono queste:
1) Posso astenermi di rettificare l’atto, vantando il fatto che ormai è trascorso molto tempo del rogito, che comunque l’errore è stato del notaio e che l’atto è stato firmato da tutte le parti interessate, quindi nella più totale trasparenza?
2) Ci sono dei tempi utili per impugnare un atto notarile?
Grazie in anticipo per l'attenzione
Unitamente ad altri due miei cognati (Luigi e Mario) fratelli di mia moglie, abbiamo fatto costruire un fabbricato di 4 piani fuori terra, su di un appezzamento di terreno edificabile di nostra proprietà.
Premetto che, uno dei miei cognati (Mario), prima della realizzazione del suddetto edificio, non era proprietario del terreno, ma è subentrato con l’accordo di partecipare alle spese di realizzazione.
Quindi, ufficialmente, con rogito notarile, abbiamo venduto un terzo dell’area. Ma in realtà questo è stato regalato, non avendo ricevuto alcun compenso in denaro dall’ipotetica vendita.
Dopo la realizzazione dello stabile, come da accordi preventivamente presi, Mario si è dovuto accontentare del 4° piano fuori terra e del garage meno agevole, antistante la parte posteriore dell’edificio, da cui si accede tramite un cortile.
Una volta realizzato lo stabile, si è proceduto alla divisione del bene, con relativo accatastamento da parte all’architetto progettista e curatore dei lavori edili e, successivamente, alla stesura del rogito presso lo studio notarile.
Da accordi verbali presi inizialmente e secondo i documenti stesi dall’architetto, l’area della corte sopra citata, doveva essere di proprietà di entrambi, mia e di mio cognato Mario.
Al momento della stesura dell’atto notarile però, avvenuta il 31/07/2009, il notaio ha assegnato solo e soltanto a me la proprietà , lasciando a lui il diritto di solo transito pedonale e carrabile.
La stesura dell’atto è avvenuta con regolare lettura del rogito, davanti a tutte le parti interessate, dando quindi il nostro consenso alla stesura e alla chiusura dello stesso.
A distanza di tre anni, mio cognato rivendica metà della proprietà, sostenendo di non aver ben compreso quanto letto dal notaio al momento della stesura dell’atto, ormai 3 anni orsono, e mi chiede di rettificare l’atto, minacciando azioni legali.
Le domande sono queste:
1) Posso astenermi di rettificare l’atto, vantando il fatto che ormai è trascorso molto tempo del rogito, che comunque l’errore è stato del notaio e che l’atto è stato firmato da tutte le parti interessate, quindi nella più totale trasparenza?
2) Ci sono dei tempi utili per impugnare un atto notarile?
Grazie in anticipo per l'attenzione