Allora non ci si diverte...
ma quando ti bacia....... scherzi a parte di racconto questo episodio della mia vita che mi ha alquanto condizionato.
Avrò avuto un 14 anni, era già tempo di vacanze estive, mi trovavo a casa del mio vicino di casa con altri due coetanei: giocavamo a poker (si fa per dire.. un poker giocato con le 40 carte milanesi tolti i 2,i 3, i 4 ed i 5). Eravamo in periodo dell'età in cui non si leggevano più i giornaletti (Intrepido, Monello, Tex Willer, Capitan Miki ecc... ecc...) che dopo essere stati letti veniva usati come fiches per giocare a carte. Pertanto si giocava con i soldi della paghetta; puntate da 5;10; 20 lire. Mentre eravamo attorno al tavolo da pranzo, trasformato in tavolo da gioco, rientra dal lavoro il padre del mio amico vicino di casa, il quale, dopo aver salutato, si assenta per mettersi degli abiti più consoni allo stare in casa in una giornata calda ed afosa. Quando si ripresenta e vede quello che stiamo facendo mi mette una mano sulla spalla, ma rivolgendo a tutti dice:"
Vardì bagai, mi me spachi el cu tuch i dì per purtà a cà i daneè per mangià, a mi me pias nò vedé la gent che la giuga cunt i daneé sul taul, se propri vulì un premi metet su vuna butilia de gasusa" .
Traduco: Gradate ragazzi, io mi spacco il c..o tutti i giorni per portare a casa i soldi per mangiare, non mi piace vedere la gente che gioca con i soldi sul tavolo, se proprio volete mettere in palio qualcosa giocatevi una bottiglia di gazzosa.
Ovviamente sopendemmo immediatamente tutto.
Ci credi che io da allora forse ho giocato a poker con i soldi solo una volta (una trentacinquina di anni fa) perché costretto dai colleghi di lavoro perché mancava il quarto?
Dirò di più dai 22 fino ai 29 anni sono stato fidanzato con una ragazza i cui genitori avevano una casa sulla parte italiana del lago di Lugano (che noi chiamiamo Lago di Porlezza) in un paesino nel quale ha soggiornato Fogazzaro (quello che ha scritto Piccolo mondo antico). Durante le festività pasquali, nei ponti estivi, ed nei fine settimana si andava in questo posto: la strada più corta e veloce era l'autostrada fino a Lugano ed uscire dalla Svizzera per rientrare in Italia da un posto di valico sfigato usato dai luganesi per andare a sciare a Saint Moritz.
Alla sera per fare qualcosa si andava a Lugano e si finiva, con mia somma tristezza al casinò, dove la mia fidanzata perdeva 20.000 lire mentre la mia mancata suocera ne vinceva anche 5.000, io giunto a 3.000 lire di perdita mi assentavo per girovagare nelle sale e vedere l' accanimeto di certe persone per il gioco ed il non rassegnarsi alla perdita. Poi la storia è finita per altre ragioni.