Daniele 78

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Professionista
Chi semina vento raccoglie tempesta.
quando ero ragazzo anche io volevo spaccare il mondo poi crescendo mi sono trovato a dover scegliere se continuare la lotta contro i mulini o farmi una famiglia ho scelto....!! guai a chi prova a toccarmi la famiglia
Mai seminato vento anzi io ero all'opposto lascia vivere SEMPRE, poi mi sonio accorto che anche se tu lasci vivere il b*a*s*t*a*r*d*o che si diverte a romperti i c......i lo trovi sempre (nonostante tutto). Quindi se trovo il b*a*s*t*a*r*d*o di turno non lascio stare...ma provo a mettergli i bastoni tra le ruote (non solo i bastoni) se riesco anche i pali.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
E se quello che ha fatto la modifica è una bravissima persona.Che fai?
Mo gli dico che ha sbagliato, non mi volto dall'altra parte, anche se non lo insulto...tante volte (mi è già capitato) prima di alzare i toni se ci si parla molto francamente qualcosa si ottiene...non sempre ma nessuno è perfetto, io compreso.
Sinceramente mi sono abbastanza rotto le scatole (lo dico in questo modo soft per non dire altro) di dover lavorare sempre con estrema attenzione in tutto, altrimenti ti arrivano denunce a destra e a manca cause rimborsi (di tutto) e poi magari che ci ha provato (ma non è riuscito) fa poi di tutto e di più.
Non sono un moralista, ne un predicatore della domenica, sono una persona normalissima calma e paciosa ma quando si supera il limite gli antichi dicevano sempre :" Si vi pacem para bellum" = se vuoi la pace impara la guerra (o a combattere). Quello sono io.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Piccola storiella. diversi decenni fa la proprietaria di un ultimo piano di un palazzo posto in una zona residenziale di Roma, in prossimità della Cassia, rileva, pagandolo, dal condominio parte del terrazzo con annesso lavatoio andato in disuso. La signora traforma ex lavatoio in una camera e verandando parte del terrazzo acquistato ricava un "delizioso bilocale" con vista sui pini del Parco di Veio. La medesima appena esce il condono tombale del 1990 ovviamente fa domanda e paga anticipatamente un botto di soldi di sanatoria, però non riceve alcun assenso dal comune. Passano gli anni la signora, passa a miglior vita, la nipote eredita il "delizioso bilocale". La nipote vede che il bilocale è poco delizioso è basso, poi non è coibentato termicamente, poi non le piacciono tutte le vetrate che danno verso un palazzo che, anche se distante, si trova di fronte. Cosa fà? Chiama l'impresuccia (3 dipendenti) di un lontano parente e con lui incomincia a fare dei lavori di demolizione e ristrutturazione. L'abitante del superattico del palazzo di fronte incomincia a scattare delle fotografie e manda un esposto ai VV.UU. Settore abusi edilizi; i quali, quando arrivano per fare il sopralluogo, trovano l'opera finita al 90%. Ovviamente fanno delle fotografie, prendono delle misure e compilano un verbale. Nel frattempo gli operai avevano chiamato la nipote proprietaria, la quale ha dovuto lasciare il lavoro di biologa in ospedale per precipitarsi a casa. I vigili chiedono di poter vedere i documenti pregressi, e li si vede che l'appartamento era in attesa di condono da quasi trent'anni. La signora ha chiesto aiuto per regolarizzare il tutto, sarebbe stata disposta a pagare anche 10/15.000 € di ammenda oltre a quelli già precedentemente pagati dalla zia. Purtroppo l'abuso, essendo stato fatto in una zona ricadente, anche se marginalmente, in una zona protetta da vincolo storico, paesagistico ed ambientale non era sanabile ed il condono non era stato accettato. Pertanto i lavori sono stati considerati come nuovi lavori, quindi ha ricevuto una denuncia penale ed è stata condannata alla demolizione di tutte le opere che si discostano dalla planimetria originale dell'edificio che era stata depositata in comune all'epoca della sua costruzione.
Io ho regalato alla proprietaria una bottiglietta di soluzione Schoum per il suo fegato. Comunque l'abuso non è ancora stato demolito; l'appartamento non è abitato.
Non mi risulta che il denunciante abbia avuto la macchina incendiata, ne vive sotto scorta.
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Infatti non finisce quasi mai a tarallucci e vino come si pensa quando c'è di mezzo un abuso di questo tipo.
Io ne racconto un'altra di storiella che ha dei risvolti raccappriccianti ma che conosco molto bene in quanto in una palazzina in cui ho realizzato nel 2006 formata da tre proprietari cosi costituita:
2 corpi di fabbrica a se stanti collegati al centro da un vano scala comune, tutta la costruzione su 2 piani.
Sul primo corpo di fabbrica abbiamo appartamento al piano terreno (circa 70 /75mq più portico) e giardinetto da un centinaio di mq, al piano sopra identico alloggio altro proprietario con un bel terrazzone grande come il portico sottostante.
In mezzo come detto un bel corpo di fabbrica che è il vano scala, nel corpo di fabbrica più staccato dalla strada abbiamo al piano terreno 3 box ed una ampia zona disimpegno condominiale sopra abbiamo un'altro alloggio con un bel terrazzone...tutti e tre gli alloggi sono uguali, e tutti hanno delle cantine molto simili anche se non uguali.
I piano secondi invece hanno un sottotetto non abitabile (le altezze sottocolmo non arrivano al 1,60mt) mentre sotto banchinale altezze sono a 40 cm circa collegata al piano secondo da botola con scala. (larghezza circa 80 cm lunghezza circa 150) la scala è telescopica.
Inoltre l'edificio aveva già utilizzato praticamente quasi tutta la cubatura e aveva raggiunto le altezze massime in gronda (non si può assolutamente alzare il tetto per renderlo abitabile oltre a mancare proprio le cubature necesarie).
Ebbene venduti tutti e tre gli immobili; quello del piano secondo nel primo corpo di fabbrica ha iniziato fin dal primo giorno ad attaccarsi con tutti gli altri (incluso me) per aver permesso di mettere una siepe(tra l'altro perfettamente rispondente ai dettami del codice civile) sulla parte esterna della recinzione.

A distanza di diversi anni apprendo dal proprietario dell'alloggio al piano terreno che quello sopra ha intenzione di "civilizzare il sottotetto", anzi lo già fatto senza alcun permesso (il chè mi lascerebbe abbastanza indifferente) senonchè per civilizzare il sottotetto questa persona è andata ad effettuare dei lavori sulle parti comuni senza avvisare nessuno.
Qualcuno mi dirà che non è affar mio, sembrerebbe vero; peccato che la persona che sta civilizzando il sottotetto ha ben pensato anche di tagliare la soletta allargandola per una scala più grande, peccato che operando in questo modo sia necessario un ingegnere che non si è mai visto (perchè si muta pure la staticità del fabbricato) e quando si alterano le strutture ci vorrebbe il laureato che ti calcola come variarle.

A questo punto dei giochi rientro io come impresa, per il fatto che in quell'edificio lo sto ancora coprendo con la polizza decennale postuma (che copre appunto su danni cagionati anche a terzi per via di gravi vizi strutturali) ma siccome parte della struttura portante è stata "variata" e siccome sui cordoli nella scala sono già ben visibili delle belle crepe (visto che il solaio in eccedenza per il buco è stato demolito con martello pneumatico dal mattino alla sera) giorni sabato e domenica (anche questo so) non vorrei mai che l'edificio che ho costruito io e che ancora sto coprendo con polizza debba "rovinare" o deteriorarsi prima del tempo per cause a me non imputabili.

Siccome in caso di guai si guarda la carta, e siccome quello sottostante mi ha chiesto come poteva fare; io gli ho dato tutte le dritte possibili e immaginabili per fare denuncia
(questo perchè se succede quello che non dovrebbe mai succedere ossia un crollo) vengono a prendere me subito e senza uno straccio di denuncia come potrei dimostrare che quelle opere "abusive" e che hanno pregiudicato in qualche la stabilità del fabbricato intero non sono imputabili alla mia impresa??? Sarebbe molto più difficile senza una denuncia, molto più facile con una denuncia per abuso edilizio sia per aumento di cubatura (tra altro su soletta non atta alla civilizzazione proprio perchè non civilizzabbile dalle norme) sia per demolizione di un solaio.

Ora al Comune c'è una denuncia di abuso edilizio, il Comune è vero ha latitato nel reagire perdendo tanto tanto tempo prima di intervenire, peccato che ci sia anche una denuncia in GdF per il Comune (per omissione atti d'ufficio e lavoro nero fatto fuori dai normali orari di lavoro) e presto ne arriverà un'altra (sempre per omissione atti d'ufficio) in Prefettura...secondo voi come va a finire?? io so che il Comune ha accelerato i tempi...e ne vedremo delle belle...
 

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