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FONTE: IMU 2020: si pagherà l'acconto il prossimo 16 Giugno p.v.?
La nuova disciplina IMU 2020. Si pagherà l'acconto il prossimo 16 Giugno p.v.?
Micheli Francesca - Avvocato 06/05/2020 7069
In un periodo particolare come questo, in cui si parla di posticipare tutti gli adempimenti fiscali e le scadenze onerose, difficilmente rispettabili da parte di un paese in ginocchio per l’epidemia di Covid-19, tutto tace invece in merito ad una eventuale sospensione, posticipazione o cancellazione dell’IMU.
Ora, certo una cancellazione della famigerata tassa sulla proprietà, poi ampliata fino a comprendere i servizi indivisibili, non è davvero credibile perché drenerebbe pesantemente le casse comunali che confidano in questo gettito annuale per pagare con esso vari servizi per la popolazione. Restano probabilmente più plausibili le altre due possibilità, ovvero, una sospensione per un paio di mesi per il versamento dell’acconto oppure una posticipazione magari a dopo l’estate quando, si spera, saremo tutti un po’ più sereni e disposti a sostenere l’esborso.
È naturale che sia difficile decidere per l’IMU in analogia con le altre tasse statali: diversa è la sua natura e anche diverso è il soggetto che esige il tributo e mette a frutto quanto riscosso. Nel frattempo, in questo silenzio, ci si avvicina alla scadenza dell’acconto di giugno ed è quindi bene iniziare a verificare quali interventi sono stati decisi nella manovra finanziaria per l’anno in corso.
Dopo qualche anno di situazione stabile (a cambiare più che l’impianto normativo erano le sole aliquote, modificate annualmente dai singoli comuni), all’orizzonte un’importante novità: è stata abrogata la Tasi.
Attenzione però a non cadere in facili entusiasmi: la Tasi (dovuta in parte anche dal detentore dell’immobile) in molti comuni era già azzerata e la sua abrogazione ha portato il legislatore a ritoccare al rialzo le aliquote dell’IMU.
La legge 160/2019 e le nuove aliquote per il 2020
È facile anzi prevedere che i comuni, già toccati pesantemente dalle spese straordinarie sostenute per far fronte all’emergenza nazionale con interventi mirati sul proprio territorio, trovandosi anche senza la Tasi, andranno a mettere le mani sulle aliquote IMU, cercando di compensare il minor gettito eventualmente collegato appunto alla abrogazione della Tasi, avendo peraltro la possibilità di aumentare ulteriormente l’aliquota massima dell’1,06 per cento sino all’1,14 per cento, proprio in sostituzione della maggiorazione del tributo per i servizi indivisibili (TASI).
A fare le spese di questo intervento in aumento, operato in realtà già con la legge finanziaria 2020, quindi non come conseguenza della pandemia, saranno ad esempio, i titolari di immobili di lusso, ancorché prima casa, con una aliquota base dello 0,5 per cento e i titolari di seconda casa, con una aliquota base dello 0,86 percento.
Vedremo cosa deciderà il governo centrale e se opterà per uno slittamento dell’imposta: se così non fosse, per assurdo, i titolari di quelle seconde case oggi tanto vituperati quasi fossero loro il vettore principale del coronavirus, si troveranno a giugno a pagare un'IMU rialzata e una tassa della spazzatura per un immobile di cui non possono godere a causa delle limitazioni imposte dal governo che impediscono loro da mesi e forse ancora per mesi di utilizzare il loro immobile.
La nuova disciplina IMU 2020. Si pagherà l'acconto il prossimo 16 Giugno p.v.?
Micheli Francesca - Avvocato 06/05/2020 7069
In un periodo particolare come questo, in cui si parla di posticipare tutti gli adempimenti fiscali e le scadenze onerose, difficilmente rispettabili da parte di un paese in ginocchio per l’epidemia di Covid-19, tutto tace invece in merito ad una eventuale sospensione, posticipazione o cancellazione dell’IMU.
Ora, certo una cancellazione della famigerata tassa sulla proprietà, poi ampliata fino a comprendere i servizi indivisibili, non è davvero credibile perché drenerebbe pesantemente le casse comunali che confidano in questo gettito annuale per pagare con esso vari servizi per la popolazione. Restano probabilmente più plausibili le altre due possibilità, ovvero, una sospensione per un paio di mesi per il versamento dell’acconto oppure una posticipazione magari a dopo l’estate quando, si spera, saremo tutti un po’ più sereni e disposti a sostenere l’esborso.
È naturale che sia difficile decidere per l’IMU in analogia con le altre tasse statali: diversa è la sua natura e anche diverso è il soggetto che esige il tributo e mette a frutto quanto riscosso. Nel frattempo, in questo silenzio, ci si avvicina alla scadenza dell’acconto di giugno ed è quindi bene iniziare a verificare quali interventi sono stati decisi nella manovra finanziaria per l’anno in corso.
Dopo qualche anno di situazione stabile (a cambiare più che l’impianto normativo erano le sole aliquote, modificate annualmente dai singoli comuni), all’orizzonte un’importante novità: è stata abrogata la Tasi.
Attenzione però a non cadere in facili entusiasmi: la Tasi (dovuta in parte anche dal detentore dell’immobile) in molti comuni era già azzerata e la sua abrogazione ha portato il legislatore a ritoccare al rialzo le aliquote dell’IMU.
La legge 160/2019 e le nuove aliquote per il 2020
È facile anzi prevedere che i comuni, già toccati pesantemente dalle spese straordinarie sostenute per far fronte all’emergenza nazionale con interventi mirati sul proprio territorio, trovandosi anche senza la Tasi, andranno a mettere le mani sulle aliquote IMU, cercando di compensare il minor gettito eventualmente collegato appunto alla abrogazione della Tasi, avendo peraltro la possibilità di aumentare ulteriormente l’aliquota massima dell’1,06 per cento sino all’1,14 per cento, proprio in sostituzione della maggiorazione del tributo per i servizi indivisibili (TASI).
A fare le spese di questo intervento in aumento, operato in realtà già con la legge finanziaria 2020, quindi non come conseguenza della pandemia, saranno ad esempio, i titolari di immobili di lusso, ancorché prima casa, con una aliquota base dello 0,5 per cento e i titolari di seconda casa, con una aliquota base dello 0,86 percento.
Vedremo cosa deciderà il governo centrale e se opterà per uno slittamento dell’imposta: se così non fosse, per assurdo, i titolari di quelle seconde case oggi tanto vituperati quasi fossero loro il vettore principale del coronavirus, si troveranno a giugno a pagare un'IMU rialzata e una tassa della spazzatura per un immobile di cui non possono godere a causa delle limitazioni imposte dal governo che impediscono loro da mesi e forse ancora per mesi di utilizzare il loro immobile.