Ma questo "diritto di prelazione" c'è o non c'è? dove sta scritto o sono solo supposizioni oppure c'è una regola che lo stabilisce, se una cosa è mia e decido di venderla controllo se posso, poi la vendo a chi decido io e a chi mi offre quello che voglio in cambio, se ci sono delle "regole" le mettiamo sul tavolo e decidiamo, "X" mi offre una cifra, voi avete il diritto, (reale o campato in aria) di avere una prelazione, datemi la stessa cifra ed è vostra, mi volete dare un € di meno, la vendo ad altri, volete avere le prove? quando la vendo chiedete una coppia dell'atto di vendita e vedrete il prezzo, questa storia per me è gia conclusa, non vedo la necessità di pretendere di sapere chi compra e a che cifra, La richiesta di Fulvia è chiara, o la ritirano loro o verificano a cose fatte se Fulvia ha dichiarato il falso.
Ho letto tutta la sentenza, ma dato che delle circostanze della stessa si differenziano non riesco a capacitarmi totalmente. Al momento con il mio acquirente, che sulla carta è molto ben spendibile, ci siamo presi un po' di tempo, dato che l'abitazione era già prenotata, in genere lo si fa in primavera, per il periodo estivo, quando non avevo ancora alcun contatto, è avvenuto alla fine di maggio. Il terzo nel manifestarmi il suo interesse, mi ha chiesto con una mail di fissare un appuntamento per visionare la casa, e in via subordinata chiederebbe anche un frazionamento della proprietà. Le mie credenziali si fermano qui, e vorrei con tutte le mie forze che rimanessero spendibili. Io credo, è una mia ipotesi, che i coeredi non si aspettassero che questa opportunità mi potesse capitare, con la congiuntura immobiliare, e diffidano che possa essere vero. Ecco come spiego l'accanimento di conoscere le generalità "legali", non ho ben capito a cosa si riferiscono ; tra l'altro verbalmente, io ho detto loro chi sia, e come l'ho conosciuto. Ingenuamente mi sembrava volerli mettere al corrente di una situazione e chi stava sviluppando, ma che solo ora capisco avrei fatto bene tenermi per me. Loro sanno chi è. Ho citato anche l'azienda che dirige, di che località sia. Alla richiesta di girare loro la mail d'interessamento, il mio contraente a cui ho chiesto il permesso di ciò, ha risposto negativamente, perché non gradiva che altre persone a lui sconosciute potessero accedere al sua account personale telematico. E' lì che si è scatenata la battaglia. Mi parlate di un atto formale, e anche un mio coerede si accanisce con qs. "legalità" Cosa s'intende per atto formale? Ho pensato al compromesso, che al momento è del tutto prematuro. Aggiungo che la mia intenzione a vendere è partita come una comunicazione scritta, citando anche la cifra, perché ero dissonante dal loro immobilismo "affettivo". Per tenermi buona, mi dicono che anche loro hanno contattato un'agenzia immobiliare x vendere tutto l'immobile, ma per una cifra così alta che renderà di fatto inattuabile tale transizione. Sempre che sia vero! Capisco da lì che mi vogliano tenere ferma e buona, tanto non si venderà mai. Un anno fa anch'io contattai un'agenzia per la vendita ma gli acquirenti che l'agenzia mi ha portato nel corso di qs. periodo sono stati scartati dai coeredi perché la cifra per loro era troppo bassa. Ho dovuto subire la fuga di due acquirenti xké ritenuti inidonei.
In sintesi: non voglio essere insistente con il mio acquirente, mi renderebbe debole ed antipatica, ma così facendo non posso documentare niente di ufficiale ai miei parenti, serpenti
Fulvia