basty

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Chiude "la saracinesca" alle 18:30.
Non esagerare nelle pretese. Con tutti i difetti della categoria, ci sono anche delle scusanti. Ho una cognata che faceva il medico: alle 13.00 chiudeva la porta dello studio..... ma in sala d'attesa rimanevano a volte ancora decine di pazienti.
E tornava a casa per pranzo anche verso le 16....

Il guaio adesso del covid è che le visite a domicilio sono praticamente estinte (erano agonizzanti anche prima)
in studio ricevono solo su appuntamento: peccato che il telefono della segreteria sia inaccessibile per una settimana di fila....
In compenso ho scoperto che tale numero di rete fissa, è classificato come utente business, e come tale abilitato a ricevere messsaggi whatsapp (non era scritto da nessuna parte...); e tale via usata per la richiesta di ricette.

Nei precedenti mesi di lock-down la ricetta arrivava via e-mail: ma adesso non è successo: E dopo una settimana, nell'attesa inutile di contattarli, ho scoperto che erano pronte e disponibili c/o lo studio....

Potenti mezzi,.... usati a metà.
 

basty

Membro Storico
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Basta accedere al proprio fascicolo sanitario elettronico, e si possono stampare, e si possono prenotare direttamente esami e visite.
Sei troppo avanti, caro Nemesis: il mio dottore è un contestatore testardo. Continua ad emettere le ricette rosse, e finché la ASL, mi correggo la AST , non fornisce la carta e immagino non supporta le spese telematiche, lui “resiste”.
Usando una espressione colorita delle sue, non sopporta le riforme di quelli a cui “piace fare i gay col cxxo degli altri”. Ha adottato le ricette bianche solo durante il lock-down: e ieri mi ha fatto avere a stretto giro una ricetta di cui ho chiesto la modifica. Le altre di cui parlavo le avevo richieste uno-due gg prima che deliberassero la zona rossa. E le aveva approntate alla vecchia maniera.

Quasi quasi ... è “simpatico”: tra bastian-contrari nasce una sorta di sindrome di amore-odio
 

Gagarin

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Professionista
Ho una cognata che faceva il medico: alle 13.00 chiudeva la porta dello studio..... ma in sala d'attesa rimanevano a volte ancora decine di pazienti.
Come recitava una risposta nel film "Visite a domicilio" alla domanda "che fine avrà fatto il medico di campagna che, di notte, col freddo, la pioggia, la neve, usciva col suo calesse per andare a visitare i suoi pazienti?"-->"Sarà morto di polmonite!".
Salvo rare eccezioni, i mmg sono ormai degli impiegati a tavolino, che usano più la penna (o il computere) dello stetoscopio; ma le colpe non sono tanto loro, quanto del "sistema", che li abbrutisce a burocrati di bassa lega, persino sottopagati, eppoi, in tempi come questi, pretende chissà che cosa da professionisti che ricevono aiuti solo a parole e sono lasciati alla mercè degli eventi. Senza contare, ovviamente, la solita magistratura, ideologizzata anche su questo tema (oltre che su locazioni e pensioni), che, oltre a metterci anni per arrivare a sentenza (con notevole nocumento psichico e di immagine del medico, costretto oggi a pensare primariamente a salvare il proprio didietro eppoi alla salute del paziente), troppo spesso da ragione al paziente (ecco il motivo del moltiplicarsi esponenziale delle cause ai medici, fatte quasi sempre solo per soldi: "tanto qualcosa si rimedia sempre..."; ecco anche il perchè c'è carenza di alcuni specialisti, tra cui ortopedici, ginecologi, chirurghi ed anche anestesisti, con posti di specializzazione che, da qualche anno, non vengono neanche coperti dai candidati).
Allora, prima ridiano dignità e soldi a questi professionisti, poi potranno prendere che facciano fino in fondo il loro dovere, altrimenti, quando telefoniamo (e siamo fortunati ad ottenere risposta) per dire di avere la febbre, non potremmo aspettarci altra risposta che "vai al PS".
 

happysmileone

Membro Assiduo
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In ogni contratto di lavoro sono riportati i diritti ed i doveri e l'importo riconosciuto. Una volta firmato basta che venga rispettato dalle parti. Questo avviene per tutte le categorie professionali.
 

happysmileone

Membro Assiduo
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"L'affidamento ai medici di medicina generale del compito di assistenza domiciliare ai malati Covid" risulta in contrasto con la normativa emergenziale. Per questo il Tar del Lazio ha parzialmente accolto un ricorso proposto dal Sindacato dei Medici Italiani contro alcuni provvedimenti della Regione Lazio. Per effetto delle decisioni regionali "i Medici di Medicina Generale - precisa il Tar - risultano investiti di una funzione di assistenza domiciliare ai pazienti Covid del tutto impropria, che per legge dovrebbe spettare unicamente alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca)". Per il Tar i medici verrebbero "pericolosamente distratti dal compito di prestare l'assistenza ordinaria, a tutto detrimento della concreta possibilità di assistere i tanti pazienti non Covid, molti dei quali affetti da patologie anche gravi".
 

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