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Quali?? Ho visto che scrivi da Monaco (presumo di Baviera) credo che li in Germania siano più precisi da tempo. Qua siamo passati dal far tutto tanto al chilo al dover fare tutto preciso (come sarebbe giusto e come fanno già da tempo in altri paesi) peccato che questa rivoluzione culturale ha i suoi effetti negativi...è per quello che ora qui in Italia vedi tutti questi problemi. La voglia di normalità ha i suoi effetti collaterali.Daniele78 mi son venuti dei pensamenti lo sai? Speriamo che non sia così !!!!!!
Hai ragione, la voglia di normalità (a tutti i costi) può far anche paura.Voluto mancato accatastamento di fabbricati! Tanto poi un domani lasciamo le cose così la successione evitiamo di farla mettendo i bastoni tra le ruote di chi invece vorrebbe farla!capisci a me?[DOUBLEPOST=1406667981,1406667723][/DOUBLEPOST]Daniele78 !!!! Che dirti!! L Italia mi fa paura!!! Lascio immaginarti!!!
be abbastanza ovvio, se fondi due unità e una è quella principale e tu abiti in una delle 2 (e non trasferisci la residenza altrove) diventerà tutto unità principale . Cambia solo che con la fusione (rifacendo anche il catasto) cambieranno anche gli estremi catastali (il foglio rimane ma particella e sub cambiano). Anche una pertinenza in C/2, cantina magazzino e un C/6 di (garage) di pertinenza alla stessa scontano l'IMU sulla prima casa.ho già trovato una prima indicazione sul sito tasse-fisco.com: "Anche se non si acquistano altre quote ma un’abitazione ex novo che verrà accorpata alla principale è possibile usufruire delle agevolazioni “prima casa”. L’importante è procedere ad accorpare l’unità acquistita a quella posseduta in precedenza e che la costituenda unità mantenga i requisiti di abitazione non di lusso così come prevista dal D.M. 2 agosto 1969."
Leggi tutto: http://www.tasse-fisco.com/case/prima-casa-2010-agevolazioni-fiscali-imposta-registrochi-come-quando-quanto-vale/1944
Premesso che i pochi casi che ciascuno di noi ha vissuto anche indirettamente non possono fare testo in una materia di grandi numeri. La sanatoria presuppone un iter pubblico con tutti i costi e sanzioni previsti. Ma non esiste solo la sanatoria e il condono, esiste (illecitamente) una messa a norma a posteriori che non si può non formulare...Per questo ho parlato di "collaboratori" di fiducia. Che pure avranno un costo. Che si metterà a confronto...Oggi stavo facendo un bel giro sui siti comunali per ricerca di qualche appalto pubblico e girando anche tra le varie delibere di giunta e consiglio buttavo l'occhio sui permessi di costruire. Notavo che i permessi di costruire privati pubblicati sui siti comunali erano al massimo uno o 2 per Comune ( ho girato più di 40 oggi) e uno dei 2 permessi era quasi sempre per una sanatoria per pere interne ed in qualche caso anche sanatoria per prospetti. È vero che è più difficile essere scoperti se si butta giù un muro in casa, è altrettanto vero che anche se la si passa liscia con il passare del tempo ci si dimentica...peccato e dico peccato che nel momento anche di una successione salta fuori di tutto e di più. Poi costa veramente più caro mettere a posto (con sanatoria). Saluti.
Infatti hai presentato un'unica variante (non in sanatoria) poichè hai fatto altri lavori...questo è un'altro discorso.Quando comprai la casa alla mia prima figlia il notaio preventivamente ipotizzò di ignorare che il venditore aveva realizzato un piccolo bagno (solo Water e lavandino) in un sottoscala senza accatastarlo. Disse: "è un anomalia frequentissima in queste casette a un piano che si passa da una mano all'altra...omissis"...Successivamente per altre importanti modifiche la casetta venne normata.
Ok ma non confondere le cose, l'abuso edilizio (la sanatoria) la paghi in Comune non in Catasto, che poi tu sia obbligato ad aggiornare il censito all'Agenzia delle Entrate con quanto assentito in Comune è un'altro discorso.Se la tassazione immobiliare non fosse rapportata al valore catastale come ho sostenuto tante volte in altri forum, le piccole varianti negli interni degli alloggi verrebbero desanzionate e rese facoltative sulla base del principo di libertà in mancanza di danni alla collettività o del vicino attiguo.
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