wmar

Membro Attivo
Proprietario Casa
Supponiamo che un locatore, alla prima scadenza di un contratto a canone convenzionato (dunque dopo tre anni dalla stipula), non voglia rinnovare il contratto, visti gli enormi problemi causatigli dall'inquilino (che però, sia pure in modo altalenante, ha sempre pagato il canone). E supponiamo che l'unico motivo del quale, ai sensi della L. 431/1998, possa avvalersi a tal fine, sia che intende adibire l'immobile in questione ad uso abitativo proprio. La norma prescrive che l'immobile debba essere adibito alla destinazione per la quale il locatore ha esercitato la facoltà di diniego del rinnovo del contratto entro il termine di dodici mesi.

Domanda: se il locatore adibisce l'immobile ad uso abitativo (immagino ciò significhi materialmente, anche, intestazione a sé delle utenze etc.) e dopo un periodo brevissimo procede a locare daccapo l'immobile (cambio di intestazione delle utenze, eventuale cambio di residenza anagrafica etc.), andrebbe incontro a qualche fondato tentativo di rivalsa da parte dell'inquilino?
 

arciera

Membro Senior
Proprietario Casa
Ma il contratto e' scaduto, no? Tu puoi legittimamente ritornare in possesso della tua proprietà. Perché tutti questi sotterfugi?
 
U

User_15726

Ospite
.... non penso che l'inquilino una volta lasciato il tuo immobile si metta a spender tempo e soldi per contrastare la tua scelta anke se non "veritiera"
cmq non conosco tempi per cui si debba dimostrare ke l'abitazione sia effettivamente servita a te, quindi già l'intestazione e la temporanea residenza anagrafica penso siano più che sufficienti a dimostrare ( più che l'inquilino eventualmente da un possibile controllo fiscale) che hai agito secondo legge..
Buona fortuna
 

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