Supponiamo che un locatore, alla prima scadenza di un contratto a canone convenzionato (dunque dopo tre anni dalla stipula), non voglia rinnovare il contratto, visti gli enormi problemi causatigli dall'inquilino (che però, sia pure in modo altalenante, ha sempre pagato il canone). E supponiamo che l'unico motivo del quale, ai sensi della L. 431/1998, possa avvalersi a tal fine, sia che intende adibire l'immobile in questione ad uso abitativo proprio. La norma prescrive che l'immobile debba essere adibito alla destinazione per la quale il locatore ha esercitato la facoltà di diniego del rinnovo del contratto entro il termine di dodici mesi.
Domanda: se il locatore adibisce l'immobile ad uso abitativo (immagino ciò significhi materialmente, anche, intestazione a sé delle utenze etc.) e dopo un periodo brevissimo procede a locare daccapo l'immobile (cambio di intestazione delle utenze, eventuale cambio di residenza anagrafica etc.), andrebbe incontro a qualche fondato tentativo di rivalsa da parte dell'inquilino?
Domanda: se il locatore adibisce l'immobile ad uso abitativo (immagino ciò significhi materialmente, anche, intestazione a sé delle utenze etc.) e dopo un periodo brevissimo procede a locare daccapo l'immobile (cambio di intestazione delle utenze, eventuale cambio di residenza anagrafica etc.), andrebbe incontro a qualche fondato tentativo di rivalsa da parte dell'inquilino?