La cornice normativa della legge 27 luglio 1978, n.392 che regola le "piccole" locazioni non abitative., basata su regole ormai logore e inadeguate, incapaci di comprendere una realtà sociale mutata e non più da questa comprese.
Alzo dunque la mia voce per chiedere la liberalizzazione (limitata ad oggi al solo mercato delle grandi locazioni commerciali) di questa anacronistica Legge, immobile ed immutabile come l'Essere Parmenideo, sempre uguale a sè stesso, blindata da nome inderogabili da parte dell'autonomia privata, sul presupposto assoluto che sia il piccolo imprenditore sempre la parte debole del rapporto, quella sempre posta in deteriori condizioni economiche e sociali rispetto al locatore, ispirata da un'immagine dickensiana della società, e quella, quindi, sempre meritevole di interventi di riequilibrio sostanziale da parte di un Legislatore preoccupato solo della durata e della misura del corrispettivo, presidiate col filo spinato dall'intransigente articolo 79, ormai vigente solo per tale tipologia locativa, nonchè delle ripercussioni della cessazione del rapporto sulla prosecuzione dell'attività produttiva del locatario, che, di per sè metterebbe a repentaglio la tutela della sua attività imprenditoriale, visione arcadica delle relazioni commerciali nel terzo millennio che non corrisponde più alla realtà degli affari in cui risulta svilito il ruolo che svolge la localizzazione dell'attività nei rapporti con la clientela.