La cosa normale è che si usa un bene godendone i benefici, ma anche gli oneri.
Con al morte dei tuoi genitori i tuoi fratelli dovranno pagare IMU e tasse sulla casa che prima non avevano e al tempo stesso non ottengono nulla in cambio.
Tu invece ti godi il bene, non paghi nessun corrispettivo, e paghi solo 1/5 dell'IMU e delle tasse sulla casa.
Luigi ti ha dato la soluzione logica, poi le dinamiche familiari sono diverse da caso a caso, però il punto da cui partire è se godo un bene da proprietario devo anche provvedere come proprietario.
Piccola modifica. Lui di fatto usufruisce come se fosse "usufruttuario" più che proprietario...e purtroppo ( e per quiproquo ahimè...) in quella veste,escluso spese
straordinarie, si "becca" tutto, IMU compresa...Il dilemma sarà se come prima
casa ( che umanamente gli concederei a dispetto di qualsiasi regola contraria...)
o come seconda per i 4/5 e un quinto come prima casa. Però anche così, se non
pretendono un affitto, gli conviene comunque continuare a vivere nella casa
familiare, accollandosi tutte le spese proprio come usufruttuario. Poi magnanimamente i fratelli potrebbero concedergli con atto
pubblico il diritto d'abitazione e sarebbe una seconda ipotesi. Una cosa vorrei chiedere al postante: possibile che i genitori non si siano mai espressi al
riguardo??? E nel caso, cosa hanno detto??? E mentre dicevano...cosa
rispondevano i fratelli in affitto??? Si vuol dare sempre esclusivamente
l'importanza alla regola, al codicillo, alla giurisprudenza...e quasi mai
ai propositi e comportamenti attuati e consolidati magari in decenni di vita collettiva familiare. Con uno schifoso sgorbio del legislatore si annullano
decenni di scelte familiari all'insegna dell'unione e della protezione dei più
deboli. Se potessi confrontarmi con un parlamentare gli aprirei il cervello
per benino...e gli chiederei i danni morali per aver chiuso gli occhi sulle
tante porcherie palesi o occulte delle tante leggi vessatorie e arbitrarie.
Alla prossima iniquità. qpq.