Per poterti tutelare quale coerede, evidentemente pretermessa dato il tuo racconto un po Kafkiano a dir poco, non hai altra scelta che di affidarti a un (buon) avvocato. E' possibile che lui riesca a sbrogliare la matassa inducendo poi fratello e sorella - forse già nella fase prodomica della mediazione, e specie incontrandovisi con un loro legale altrettanto valido (qualche volta gli avvocati arrivano anche a mettersi d'accordo sulle questioni da affrontare e risolvere) - a più miti (e giusti)...consigli. Altri percorsi non li vedo praticabili, salvo che tu vada a discutere col fratello rissoso mettendogli sotto il naso una calibro 9. Ma non è la strada consigliabile. Tieni però anche conto che, nell'ipotesi di un fallimento della preventiva mediazione, i costi della conseguente causa di successione, dovendovisi stimare oltre che tutti i pro e contro anche il valore dei beni ereditari. A tale riguardo trovandoti tu, come hai scritto, "nullatenente e senza dimora" potresti chiedere e ottenere di essere ammessa al 'gratuito patrocinio' e quindi esonerata dall'anticipazione delle spese di giudizio. Sotto tale profilo starà all'avvocato fornirti un utile suggerimento.
P.S.: a) le denunce e/o querele in casi del genere non offrono probanti risultati, semmai servono ad accentuare la acrimonia e litigiosità tra i coeredi; b) il certificato di morte chiunque lo può ottenere, basta che si presenti allo sportello comunale del luogo di ultima residenza della defunta indicandone gli estremi anagrafici e la data di decesso, dietro (se richiesto) un documento d'identità del richiedente.