Luigi Criscuolo

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La comunione ereditaria può permanere indefinitamente.
recentemente è morto il padre di una mia amica; proprio perché non si mai fatta lo scioglimento della comunione adesso sta scoprendo di aver ereditato frazioni infinitesime di terreni agricoli diventati nel frattempo boschi di sterpaglie perché non più coltivate dagli eredi degli eredi.
 

domenico10

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non è detto che la comunione ereditaria possa permanere indefinitamente. qualunque coerede puo domandare la divisione materiale art 713 cc, fatti salvi i diritti di prelazione degli altri coeredi e i diritti dei minori, oppure la indivisibilita materiale del bene alla quale si sopperira evidentemente con conguagli in denaro o altri beni equivalenti alle quote..
 

domenico10

Membro Ordinario
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sig criscuolo, la figlia fa prima a fare atto di rinuncia alla eredita ( naturalmente si accerti che in effetti la sua quota è infinitesima e che i valori unitari siano trascurabili) prima della successione, spendendo 200-300 euro e si toglie il pensiero, oppure se dei soggetti terzi hanno interessi, se la prendano pure la proprieta invocando usucapione.
 

domenico10

Membro Ordinario
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guardi sig nemesis, la comunione non corrisponde alle manette per un carcerato, il diritto a chiedere divisione è insito nella norma e nella logica. noi non possiamo affermare che in quanto tale permane indefinitamente. sarebbe un gravissimo pregiudizio sulla libera circolazione dei beni. altro è invece, avere dei comproprietari che, amandosi e rispettandosi ad eternum, conservino la comunione indefinitamente. dio li avra in gloria.
 

Antonio Abiuso

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Caro sig.Domenico, ho riportato l'affermazione del vecchio e saggio giurista trattandosi, se compresa, d'una battuta volutamente paradossale; cioè nel senso che molto spesso, proprio nell'interesse dei posteri 'aventi causa' è preferibile una successione secondo il codice a quella apertasi in base ad un testamento intorcinato che come tale provoca cause per impugnativa, lesioni di legittima, divisione ecc. di durata biblica; e il cui compendio economico finisce in larga parte nelle tasche degli avvocati, notai, periti, come del fisco (ha un'idea di quanto può costare la tassa di registro d'una sentenza di divisione ereditaria (che di solito non rimane una soltanto perché poi ci sono gli altri 'gradi' di giudizio)? Saluti alla famiglia.
 

domenico10

Membro Ordinario
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...... egr- sig abiuso, è naturale che la mia era solo ironia pura e semplice. cosi tanto per alleggerire la discussione, ci mancherebbe altro. massimo rispetto per le persone sopratutto quando non si conoscono. ritornando sull'argomento, divisioni ereditarie, non si puo affermare a priori quale sia il metodo migliore per portare in porto una questione di divisione ereditaria. sapra meglio di me, che, quasi sempre dietro l'aspetto formale , ma direi anche economico della questione, si nascondono quasi sempre anni di conflitti di varia natura, favori e dispetti, risentimenti, promesse non mantenute, colpi al cerchio e colpi alla botte. io non ho certo l'ambizione di sistemare i conti definitivi tra gli eredi, passando per una corretta procedura divisionale, senza un po di buon senso, e capacita di rinunciare a propositi piu dettati dall'astio e qualche volta dall'odio personale, io come tecnico mi sento impotente. rimane solo il mio modestissimo parere. che se tutto procede bene, solo un buon testamento divisionale, che contenga l'esatta identificazione delle quote, e pazienza se queste non sono perfettamente equivalenti, tanto la differenza se la assorbe la quota disponibile, la divisione va in porto e senza passare dopo, da alcun notaio.
cordiali saluti
 

Antonio Abiuso

Membro Attivo
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Qui a Genova una causa d'impugnativa testamentaria (mia esperienza personale) tra coeredi, di cui alcuni cittadini divenuti statunitensi, iniziata nel lontano 1966 (era in voga Gigliola Cinquetti che cantava "non ho l'età"), dopo i gradi di Tribunale, Corte d'Appello, Cassazione, rinvio in Corte d'Appello e nuovamente in Cassazione, si concluse nel 1992. Con la parcella mi ci comprai, senza mutuo, un bella casa. Bene: il testamento era stato redatto con la consulenza d'un notorio notaio (mi scuso per il bisticcio di parole). At salut, dicono i croati.
 

domenico10

Membro Ordinario
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non mi meraviglio. non sono poche le persone che vanno dal notaio per chiedere "lumi". ma sono sempre richieste inficiate dalla non verita effettuale, sia perchè a volte non la conoscono gli stessi potenziali testatori, o perche non la dicono per intero. mi si permetta inoltre di muovere una nota. i testamenti per definizione contengono solo ed esclusivamente le volonta del testatore. è un atto unilaterale, non è che voglia fare una difesa di ufficio dei notai, si sanno benissimo difendere da soli. loro non fanno altro che autenticare firme e identita e raccogliere le volonta del soggetto testatore, in caso di testamenti pubblici, di questo sono incaricati. sul contenuto sostanziale del documento non sono tenuti a fare alcuna valutazione. poi, guardi nei rapporti anche tra professionisti e clienti, accade spesso, e per me non dovrebbe accadere mai, che invece di rapporti basati sulla chiarezza e sulla professionalita, si instauri complicita e accondiscendenza. sono questi atteggiamenti che facilitano le controversie e l'intasamento dei tribunali civili. e di questo noi professionisti ne siamo corresponsabili, anche se io personalmente, evito tali comportamenti, col risultato caro sig abiuso, di essere poi sfiduciato. a questo siamo purtroppo. gli imbroglioni e gli incapaci prevalgono.
 

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