Gradirei un vostro commento in merito al tema i oggetto.
E' noto che l'erede che non disponga della detenzione materiale e diretta del bene, perde il diritto a detrarre le rate residue. Con l'interpello in oggetto, si precisa che la detenzione materiale e diretta deve
sussistere per l'intera durata del periodo d'imposta ,
ma anche per ciascun anno per il quale si voglia usufruire delle residue rate di detrazione.
In base a tale principio, una interpretazione stringente delle conseguenze, porta a concludere, che tale criterio impatti in modo diretto anche nel caso il de-cuius abbia a suo tempo ceduto il credito o goduto dello sconto i fattura.
Contrariamente a quanto sostenuto in passato, è opinione degli "esperti" che la strada dello sconto in fattura o cessione del credito, non bypassi la problematica della maturazione e godimento del credito e della relativa detrazione: in sostanza, nel caso l'erede non mantenga la detenzione materiale e diretta dell'immobile che abbia goduto a suo tempo di bonus e sconto in fattura, verrebbe a decadere il diritto ad una quota di detrazioni, quindi anche al diritto di scontare tali quote sotto forma di sconto in fattura ecc.
L'impatto sarebbe retroattivo, con conseguenze immaginabili, nella dichiarazione di successione, nella fiscalità e nei bilanci delle ditte e società che hanno acquisito il credito (non maturato in toto), con contestazioni e ricorsi che potrebbero protrarsi negli anni.
Qui il link sulla problematica che ho grossolanamente sintetizzato.
A parte la considerazione sulla casualità dei controlli, ritenete tale analisi un eccesso di zelo o viene sollevato un problema concreto?
E' noto che l'erede che non disponga della detenzione materiale e diretta del bene, perde il diritto a detrarre le rate residue. Con l'interpello in oggetto, si precisa che la detenzione materiale e diretta deve
sussistere per l'intera durata del periodo d'imposta ,
ma anche per ciascun anno per il quale si voglia usufruire delle residue rate di detrazione.
In base a tale principio, una interpretazione stringente delle conseguenze, porta a concludere, che tale criterio impatti in modo diretto anche nel caso il de-cuius abbia a suo tempo ceduto il credito o goduto dello sconto i fattura.
Contrariamente a quanto sostenuto in passato, è opinione degli "esperti" che la strada dello sconto in fattura o cessione del credito, non bypassi la problematica della maturazione e godimento del credito e della relativa detrazione: in sostanza, nel caso l'erede non mantenga la detenzione materiale e diretta dell'immobile che abbia goduto a suo tempo di bonus e sconto in fattura, verrebbe a decadere il diritto ad una quota di detrazioni, quindi anche al diritto di scontare tali quote sotto forma di sconto in fattura ecc.
L'impatto sarebbe retroattivo, con conseguenze immaginabili, nella dichiarazione di successione, nella fiscalità e nei bilanci delle ditte e società che hanno acquisito il credito (non maturato in toto), con contestazioni e ricorsi che potrebbero protrarsi negli anni.
Qui il link sulla problematica che ho grossolanamente sintetizzato.
A parte la considerazione sulla casualità dei controlli, ritenete tale analisi un eccesso di zelo o viene sollevato un problema concreto?