Non avrà usato parole cortesi, ma di fatto avete protratto la comunione oltre i termini (5 anni) che avrebbe stabilito un giudice ...
Forse la mancanza di flessibilità non è stata solo di quel fratello...
In ogni caso, capisco la tua situazione: chi più chi meno ci siamo trovati in tanti ...
quella è stata la punizione divina per aver fatto pressione a cadavere ancora caldo
e ti assicuro oggi ci rido ma allora ... tra l'altro non discuto la volontà a dividere ma la modalità,non si fa scrivere ad un avvocato prima ancora che sia insorta alcuna lite o controversia.
tra fratelli si poteva saggiare il terreno e verificare le intenzioni altrui.
poi se la cosa è diventata una lite è per il principio che abbiamo fin ora discusso.
mio fratello non vuole semplicemente sciogliere la comunione col migliore degli accordi per tutti, vuole imporre le sue decisioni, avere il meglio comodo e indolore e senza proprio considerare i diritti altrui.
e nel frattempo ti assicuro non ci ha rimesso. ha talmente tanto lucrato da ridurci quasi sul lastrico.
oggi,in considerazione del fatto che restare in comunione ci danneggia oltre il consentito saremo noi a cedere. un giudice, ti assicuro, non sentenzierebbe mai a favore delle sue pretese ne gli darebbe mai in quota quello che si e messo in testa.