Un certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o
ai privati gestori di pubblici servizi. L'Agenzia delle Entrate è un organo della pubblica amministrazione.
Io condussi la "pratica" come Esecutore testamentario della zia di mio genero, coerede con un altro nipote residente in Germania. Fu un piccolo calvario durato circa sei mesi. Il notaio, nel caso avessi rinunciato, preventivò circa 5.500 euro...
Invece si dovette accontentare di solo 1.300 per la "pubblicazione
del testamento"...Ancora mi vanto di aver fatto risparmiare circa
4.200 euro all'asse ereditario. Fui aiutato proprio dall'agenzia delle entrate n.3 di via Sidoli in Torino. E mi ricordo, senza mettere la mani sul fuoco, che dovetti esibire copia del certificato
oltre che al notaio, anche al Tribunale per l'accettazione esecutiva, alla banca (MPS), alla Banca d'Italia, all'agenzia delle entrate n.2 di Via Veronesi (spostamento per competenza territoriale) e perfino al CAF della De cuius per un recupero
fiscale. La burocrazia notoriamente ama, per abulia congenita, la duplicazione documentale...perchè non si sa mai ...ed è meglio abundare quam deficere...Ora può darsi che Nemesis potrà notare la differenza fra Esecutore e Erede e trovare un punticino di divergenza...E per questo che mi riprometto
una verifica direttamente in Agenzia. La quale potrebbe ragionare come segue: tu Esecutore T. o Erede o Coerede dovrete nel tempo di un anno(???) aprire con noi la seguente pratica allegando tutti i documenti richiesti...Primo fra tutti lo
Stato di famiglia del de cuius (attestante la data di nascita). e quello di morte indispensabile per attestare la qualifica e la veste
del ricorrente firmatario responsabile...E se così non fosse io potrei chiedere a Guardiano di appropriarmi dei vari nomi dell'amico FradJACOno ( grattatina degli attributi...) essendo stato nominato da lui unico erede dei vari titoli identificativi
sul sito Propit.it...Senza quel certificato (estremo) non potrei
considerarmi EREDE e come tale essere riconosciuto legalmente.
Chiaramente, a questo punto, lunga vita a FradJACOno e, col vostro permesso, al qui presente Quiproquo.