Distanza tra pareti finestrate . chiarimenti

[fiodor1]

Buongiorno, ho un appartamento in una palazzina costruita nei primi anni 70, la casa confinante anch'essa costruita negli anni 70 a seguito di un aumento della cubatura di un appartamento al primo piano, ha portato i muri perimetrali a filo del parapetto dei suoi balconi aprendo anche 2 finestre.
Da una misurazione effettuata, adesso la nuova distanza tra pareti finestrate risulta di 7 metri.
Tra le due proprietà esiste solo un muretto basso con una rete di confine, quello che non capisco :
1) se esiste un decreto legge che fissa la distanza minima tra pareti finestrate, come è possibile che il comune abbia autorizzato l'aumento di cubatura?
2) Qualora la costruzione delle 2 palazzine sia precedente all'entrata in vigore del decreto sulla distanza minima tra edifici, è comunque legale ad oggi 2017 portarsi avanti con i muri perimetrali?

 

[Gianco]

La distanza minima del fabbricato dal confine secondo il codice civile è m 1,50, conseguentemente, fra fabbricati è di m 3,00. Queste sono minime inderogabili, salvo distanza usucapite, secondo una recente sentenza. La legge prevede anche che le norme da adottare siano quelle più restrittive e gli strumenti urbanistici dispongono distanza differenti a seconda della zona urbanistica. Nell'abitato le distanze fra pareti finestrate dovrebbero essere 10,00 m e dal confine 5,00 m. Da noi nella zona agricola rispettivamente 20,00 m e 10, 00, dalla strada deve distare m 15,00.
Il recente ampliamento, se regolarmente autorizzato, avrebbe dovuto rispettare la distanza minima prevista dal regolamento edilizio. Probabilmente l'opera è irregolare.
La verifica la puoi fare facendo un accesso agli atti per visionare l'ultimo progetto depositato ed autorizzato.

 

[fiodor1]

Grazie del chiarimento

 

[giuseppe fattori]

Più che una risposta a Fiodor 1 , la vorrei dare a Gianco : a me risulta che , da codice civile , non si indichino le distanze dai confini bensì tra fabbricati che deve essere minimo ml 3 ( da qui è derivato il fatto della distanza di sicurezza di ml 1,5 dal confine in quanto anche l'altro fabbricato deve , ovvero doveva, essere edificato a ml 1,5 per avere la distanza di ml 3 tra edifici) . Anche il decreto 1444 del 1968 non stabilisce distanze dai confini ma dichiara che bisogna tenere una distanza di ml 10 tra pareti finestrate ergo le distanze di ml 5 dai confini di proprietà che vengono stabilite dai Piani Regolatori Comunali sulla base di quanto sopra esposto.

 

[fiodor1]

In relazione al problema esposto , ho trovato anche la recente sentenza del Consiglio di Stato 4728/2017 , penso si possa applicare anche nel mio caso , che ne pensate?

 

[Gianco]

@giuseppe fattori, sebbene il risultato sia lo stesso, il principio indicato nella legge è quello che hai riportato tu. Per natura, sono pratico.

 

[Gianco]

In relazione al problema esposto , ho trovato anche la recente sentenza del Consiglio di Stato 4728/2017 , penso si possa applicare anche nel mio caso , che ne pensate?

La sentenza dice che puoi realizzare il nuovo edificio alla stessa distanza dal confine rispettando lo stesso volume precedente, ovvero non si applicano tutte le leggi e le norme successive alla sua edificazione.

 

[fiodor1]

Io avevo capito che puoi ricostruire come era prima, non rispettando la distanza di 10mt. a patto che rispetti gli stessi volumi, altrimenti se abbatti i muri perimetrali e ricostruisci con una nuova sagoma è nuovi volumi ricavi nella prescrizione della distanza minima di 10 mt.

 

[fiodor1]

Los volevo scrivere ricadi e non ricavi

 

[raffaelemaria]

Il D.M. 1444/68 è tassativo, senza alcuna verifica di distanze dai confini, la distanza tra pareti finestrate è di 10 metri. Fanno eccezione le zone di nucleo antico e i piani di lottizzazione. Pertanto le nuove finestre che si vedono nella foto del postante se non sono a 10 metri da altro edificio, anche se fosse un box, sono illegittime e non potevano essere autorizzate.