Giusto @Gianco,Il diritto di prelazione spetta non ai comproprietari, ma ai coeredi, divenuti tali dal medesimo dante causa. Tale diritto è esteso nei terreni agricoli agli agricoltori diretti o diretti agricoltori confinanti a condizione che non abbiano venduto terreni agricoli negli ultimi tempi (non ricordo i termini).
il diritto di prelazione, non così formale e imperativo come nel caso in esame riguardante coeredi, escluso per le altri casi di comproprietà è un grosso errore (forse voluto) per una questione di praticità onde evitare inutili beghe e ricorsi al Tribunale. Questa esclusione, nel caso di vendita di una quota ad un terzo senza aver coinvolto gli altri comproprietari, nel caso in cui uno degli esclusi avesse avuto interesse all'acquisizione a pari condizioni o anche migliori, porterà una serie di potenziali ritorsioni prima nei confronti di chi ha venduto e una volta perfezionato il contratto, con l'acquirente che per sfruttare al meglio le potenzialità della sua quota di proprietà avrà bisogno della collaborazione di tutti i soci. Collaborazione che io vedo abbastanza problematica.
Poi, si sa, le leggi sono fatte dagli uomini, e monto spesso pro domo sua, e si possono anche modificare in pochi minuti, se cambiano le esigenze.