Gio48

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Come medico ne ho conosciuti parecchi. Sono persone che hanno "perso" le forze per lottare per la propria vita e la società di oggi non offre certo occasioni per ricominciare. molti sono pazienti psichiatrici. Qualche persona sceglie di rimanere in questa vita e si organizza. Ne conosco uno che legge molti libri e ama chiacchierare amichevolmente con le persone che risiedono nel circondario. Apprezza i doni, ma sceglie di restare a vivere per strada. In questi giorni però quasi tutti accettano di andare a dormire nei ripari temporanei. Non vedo perché persone che non sono in grado o non vogliono condurre una vita "normale" debbano essere escluse dai diritti civili, come quello di votare o accedere ai sevizi sociali. Non mi risulta che gli avvocati di strada abbiano una qualche convenienza a patrocinarli. Li ho visti nascere e stavano in un capannone che poi è stato bruciato.
 

basty

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Convengo che i diritti siano aprioristicamente intangibili, ma confesso che nella pratica riterrei necessari alcuni distinguo.
Non metterei in discussione l'accesso ai servizi sociali, ai quali pensavo aprendo la discussione, qualche riserva invece la nutrirei sul diritto di voto. Riconosco essere una sorta di pregiudizio, ma dare il medesimo peso a chi per eclatanti problemi psichici dimostra di non saper adeguatamente badare a se stesso, forse è utopistico.
Opportuno anche stabilire una sorta di livello assistenziale minimo: oltre il quale chi si fosse macchiato di gravi reati, potrebbe essere escluso.
Per inciso questo criterio lo adotterei nei confronti anche di pubblici dipendenti ( leggi furbetti del cartellino) o forze dell'ordine corrotte
 

Excalibur

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Come medico ne ho conosciuti parecchi. Sono persone che hanno "perso" le forze per lottare per la propria vita e la società di oggi non offre certo occasioni per ricominciare. molti sono pazienti psichiatrici. Qualche persona sceglie di rimanere in questa vita e si organizza.
Un gruppo di antropologi - all'inizio degli ann 2000 - ha censito i senza fissa dimora su base nazionale. Sono lo 0,5 per cento la riteneva una scelta di vita che non avrebbe cambiato. Non posso citare un link perché si trova solo in cartaceo e non so se posso pubblicizzare un testo.
 

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