Gianco

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Se hanno bisogno di assistenza devono anche contribuire a farsi riconoscere perché possano entrare nel percorso regolare di assistenza.
 

basty

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Se hanno bisogno di assistenza devono anche contribuire a farsi riconoscere perché possano entrare nel percorso regolare di assistenza.
Ma è proprio li il problema che veniva segnalato: solo 200 Comuni su 8000 hanno istituito quanto previsto dalla legge per assegnare i dati di cittadinanza a questi "senza dimora": ora sembra siano una categoria in crescita: mariti separati che hanno perso lavoro e casa, ecc.
Capisco che in mezzo ci sia di tutto: ma in genere ci sono sopratutto situazioni di estremo disagio
 

uva

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solo 200 Comuni su 8000 hanno istituito quanto previsto dalla legge per assegnare i dati di cittadinanza a questi "senza dimora":
Non è chiaro cosa intendi scrivendo "dati di cittadinanza".

Una cosa è fornire alle persone una residenza o domicilio anche "virtuale", per permettere loro di inserirsi in un percorso regolare di assistenza. Questo riguarda sia i cittadini italiani che quelli stranieri.
A Torino, ad esempio, le persone senza fissa dimora possono chiedere l'iscrizione in un apposito elenco e viene fornito loro un "domicilio virtuale" nella Via della Casa Comunale n. 1 (che non esiste, è appunto un luogo virtuale).

Invece il "diritto di cittadinanza" che hai indicato nel titolo di questa discussione è, secondo me, un concetto completamente diverso: affinché uno straniero acquisisca la cittadinanza italiana sono necessari requisiti e tempistiche molto più complicate che avere semplicemente la residenza o il domicilio in un Comune italiano!
Servizio sospeso | Ministero dell'Interno
 

Gianco

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@basty , condivido il trattamento per i noti. Io mi riferivo agli immigrati dei quali non si conoscono e/o non vogliono fornire i dati anagrafici.
 

moralista

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Ma questo problema verrà risolto dopo il 4 marzo, almeno così mi sembra di aver capito dai nostri politici,:risata: (TUTTI) sapete almeno quanti diritti promettono, diritti cittadinanza, alla casa alla sanità, al sostentamento fino a 1.000,00 €. e chi più ne ha più ne metta, solo una cosa non anno diritto, AL DOVERE)
 

basty

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Non è chiaro cosa intendi scrivendo "dati di cittadinanza".

Una cosa è fornire alle persone una residenza o domicilio anche "virtuale", per permettere loro di inserirsi in un percorso regolare di assistenza. Questo riguarda sia i cittadini italiani che quelli stranieri.
Si scusa: mi sono espresso in modo non corretto; hai precisato correttamente.

Non centrano nulla cittadinanza , immigrati ecc. ecc.
 

Excalibur

Membro Attivo
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Capisco l'esasperazione tuttavia - se non si vuole vivere allo stato di natura di Hobbes - lo Stato dovrebbe servire anche a questo: ossia a tutelare (con mezzi dello Stato) le fasce più deboli della popolazione. Aiutare -lo dico per esempio - con un buono affitto regolare e garantito un padre separato costa molto meno che recuperarlo - se si riesce - dopo cinque sei anni di vita in strada.
 

Gianco

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Professionista
Chissà perché si parla sempre dei padri separati e non delle madri separate, se non in casi sporadici. Ringraziamo le leggi vigenti e chi le applica talvolta in modo fantasioso. Parlo per esperienza personale. Sono un separato, felicemente divorziato, con vittoria finale dopo lunga, 17 anni, e complessa storia.
Scusate lo sfogo!
 

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