Dimaraz

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Proprietario Casa
scusa ma in sostanza avevo scritto la stessa cosa.

Non voglio sembrare uno spaccaspilli ...ma il letterale della frase che avevo riportato lascia intendere l'opposto.
dovresti essere più contenta perché la situazione reale è meno peggio di quella dichiarata
Hanno certificato F ed in realtà è G...quindi G è peggio di F.

Quindi indicando nel contratto la classe energetica G il venditore ha di sua spontanea volontà indicato la classe peggiore, cosa che alcuni notai, per un certo periodo, hanno avallato per aggirare il "balzello" della ACE (mentre il loro non è un "balzello"), solo l'intervento del Governo Europeo ha bloccato questa elusione normativa.

Che come tante normative europee è stata redatta da un "beota".
Quale lo scopo di fare una "certificazione": avere la certezza che non mi venga conseganta una cosa che in realtà non corrisponde a quanto promesso.
Ma se io ti "prometto" la peggiore qualità...devo essere perseguito?
Va perseguita la pubblicità ingannevole che vuol venderti a prezzo più caro sulla supposta maggior qualità.

1-Tuttavia di questa esperienza una cosa mi ha lasciato perplesso: delle certificazioni fatte un solo appartamento in classe E e due appartamenti in classe F, tutti gli altri in classe G.
2-Ma la cosa che mi lasciava perplesso era il fatto che inserendo gli interventi suggeriti dal programma, l'appartamento non riusciva a raggiungere le prestazioni energetiche di legge previste dal programma medesimo per quel tipo di appartamento.

1-Se ti dico cosa penso ...quantomeno mi bannano a vita.
Ti cito un'altro episodio (riferitomi): esercitazione presso Associazione (Ingegneri) per l'uso di un programma (quindi per tutti lo stesso software). Calcolo indice di "prestazione" di un edificio (quindi dati identici per tutti)...risultato: 9 risultati diversi su 10 partecipanti.
2-Un software è l'espressione del "ragionamento" del suo sviluppatore...bisognerebbe prima "testare" se lo sviluppatore abbia le giuste sinapsi.
A volte basta trascurare un solo dato per invalidare tutto il calcolo.
 

griz

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non credo proprio il certificatore dovrebbe avere un programma abilitato per la determinazione della classe energetica degli edifici/appartamenti. Chi ha sbagliato è il proprietario di casa.
scrivi di avere fatto cerificazioni, sembra che il certificatore in oggetto abbia dichiarato un appartamento termoautonomo quando l'immobile ha riscaldamento centralizzato, questa è una mancanza importante, significa una certa superficialità del rilievo e confusione fuori da ogni logica, il programma riceve i dati che inserisci, non viene a vedere
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
Hanno certificato F ed in realtà è G...quindi G è peggio di F.
non vorrei fare a gara a spaccare i capelli ma la postante ha scritto:
L'appartamento è definito nel contratto di classe G. Certificato ACE riporta la classe F
quindi l'ACE che è una certificazione ufficiale riporta classe F che è migliore della classe G dichiarata dal proprietario sul contratto. Quindi la mia frase
dovresti essere più contenta perché la situazione reale è meno peggio di quella dichiarata.
è congrua. La classe dichiarata nel contratto è G ed è peggio della situazione reale (che risulta dallo studio) che è F.
Hanno certificato F ed in realtà è G...quindi G è peggio di F.
cioè secondo te le dichiarazioni del proprietario hanno più valenza della classificazione di un tecnico? Va bene che con i tecnici che ci sono in giro adesso tutto è possibile: però..
scrivi di avere fatto cerificazioni, sembra che il certificatore in oggetto abbia dichiarato un appartamento termoautonomo quando l'immobile ha riscaldamento centralizzato, questa è una mancanza importante, significa una certa superficialità del rilievo e confusione fuori da ogni logica
infatti ai rilievi della postante avevo già scritto che il certificatore non era andato a fare il sopralluogo.
chi ha fatto l'ACE non ha fatto probabilmente il sopralluogo.
D'altro canto con la politica di dumping messa in atto da alcuni professionisti, certificazioni fatte a 80 €, era chiaro che queste persone facevano la certificazione da casa: chiedevano la planimetrie ed alcuni dati che se non erano forniti venivano messi in base alle proprie esperienze; poi il 90% degli appartamenti era in classe G.
Il fatto è che c'é gente vende case per 150.000 € e se gli chiedi 200 € per una certificazione sembra che gli togli il pane di bocca ai figli.
 

vittorievic

Membro Senior
Proprietario Casa
scrivi di avere fatto cerificazioni,
eh mio caro io sono stato uno di quelli che andava a fare il sopralluogo, misurava le dimensioni delle finestre, controllava lo spessore dei muri perimetrali (che molte volte non erano dello spessore rappresentato sulla planimetria catastale), che controllava l'orientamento dell'appartamento (il 70% degli orientamenti messi sul catastale sono sbagliati e non di poco, nel senso che indicano il Nord dove c'é l' Ovest); che chiedeva dati sull'epoca di costruzione dell'edificio e sulla caldaia ottenendo risposte dal proprietario del tipo "lo chieda all'amministratore" e dall'amministratore "ma sarà degli anni....." e "la caldaia è, mi sembra una..... e mi dicevano la marca" . ed io avrei dovuto fare tutto questo per 80,00 €? Adesso la situazione sarà cambiata visto il numero di certificazioni energetiche che bisogna fare e gli amministratori si saranno attrezzati per rispondere compitamente.
Infine nel formulario della certificazione c'era una casella con scritto: "responsabilità dei dati forniti:" io ci mettevo o il nome del proprietario o il nome dell'amministratore.
 
Ultima modifica:

Dimaraz

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Proprietario Casa
quindi l'ACE che è una certificazione ufficiale riporta classe F che è migliore

TSK TSK...ma non ti accordi ella confusione: è il Certificato ad essere palesemente fasullo:

Certificato ACE riporta la classe F con riscaldamento autonomo, caldaia a tenuta stagna per riscaldamento e produzione di acqua calda. Nella realtà il riscaldamento è centralizzato con boiler elettrico per acqua sanitaria.

Come puoi dare credito ad un Certificato che contiene una errore madornale come quello sulla tipologia di riscaldamento e di caldaia/e?

Quindi giocofacile che la realtà sia quella contrattuale G (anzi @A.n.n.a assegnerebbe pure H)...e l'utopia quella F assegnata.
 

basty

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Io ipotizzerei anche che quella APE non sia relativa alla u.i. oggetto della locazione:
E se così fosse, i casi diventerebbero due:
- Il certificatore ha preso lucciole per lanterne, e come soggerisce Griz, a fronte di un esposto potrebbe passare un "poco piacevole momento"
- l'APE consegnata in sede di contratto non è relativa alla u.i. oggetto della locazione, e tempo potrebbe essere invalidato il contratto stesso: qui non so esprimermi visto che nonostante leggi, decreti e note di prassi, alla fine si distingue tra aspetto fiscale ed aspetto civilistico: ma una cosa è certa: senza quella frasetta relativa alla APE la Agenzia delle Entrate non registrerebbe il contratto.
 

griz

Membro Storico
Professionista
eh mio caro io sono stato uno di quelli che andava a fare il sopralluogo, misurava le dimensioni delle finestre, controllava lo spessore dei muri perimetrali (che molte volte non erano dello spessore rappresentato sulla planimetria catastale)
siccome so che sei una persona seria,ho esordito così :) io sostengo che il certificatore ha fatto quello che ha fatto per leggerezza o incompetenza producendo una certificazione incoerente e tu sembravi difenderlo...
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Nessuna norma prevede tale rifiuto alla registrazione.
Sappiamo che sei ... più realista del Re, ... ma non facevo questione di norme al riguardo.

Mi riferivo a due fatti:

1) Che molti uffici, in mancanza di quella clausola , non registravano (poi con la reg. telematica la cosa si è risolta ... automaticamente. Che fosse un atteggiamento arbitrario, lo dimostra la tua risposta: ma tant'è. La norma non brillava di chiarezza.
2) La cosa è stata oggetto di dubbi, che hanno ai tempi partorito la Risoluzione 83 del 2013 che allego: riguardava anche il trattamento della Ape nei confronti della imposta di registro, ma cita anche tutte le perplessità che il dettato della 192 lasciava intendere:

In particolare, l’articolo 6 del D. Lgs. n. 192 del 2005 prevede, al comma 3, che “Nei contratti di vendita, negli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o nei nuovi contratti di locazione di edifici o di singole unità immobiliari è inserita apposita clausola con la quale l’acquirente o il conduttore danno atto di aver ricevuto le informazioni e la documentazione, comprensiva dell’attestato, in ordine alla attestazione della prestazione energetica degli edifici”.

Il successivo comma 3-bis dell’articolo 6 stabilisce, inoltre, che “L’attestato di prestazione energetica deve essere allegato al contratto di vendita, agli atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o ai nuovi contratti di locazione, pena la nullità degli stessi contratti”.


Al riguardo, anche la nullità del contratto mi pare sia poi stata successivamente ridimensionata.
 

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