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Dichiarazione di successione - Atto solo fiscale o anche come accettazione dell'eredità?
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<blockquote data-quote="basty" data-source="post: 485253" data-attributes="member: 35382"><p>Da sostanziale "incompetente" in fatto di diritto e fisco, azzardo una discussione da prendere con le molle, chiedendo anticipatamente agli esperti di non sparare "sulla croce rossa"</p><p></p><p>IL tema è stato spesso trattato sul forum, ricordando che la DS ha solo valenza fiscale.</p><p></p><p>Noto però che nelle ultime edizioni della modulistica, alcune indicazioni fanno supporre sia in corso un indirizzo mirante ad una "semplificazione" almeno concettuale, che fa il paio con la tendenza a conferire al catasto una valenza non solo fiscale.</p><p></p><p>Mi riferisco ad es. alla casistica prevista sulle istruzioni, nella identificazione del Tipo soggetto del quadro EA (Eredi, chiamati, legatari ecc)</p><p>Col Cod 1 si indica il soggetto che <strong>accetta l'eredità</strong></p><p>Col cod 3 si indica il soggetto che <strong>non ha ancora accettato l'eredità</strong></p><p></p><p>Dal punto di vista sintattico per il cod. 1 non ha scritto "Ha accettato l'eredità", bensì indica "accetta" usando il verbo al presente</p><p></p><p>Un ulteriore indizio lo riscontrerei nelle sentenze o istruzioni (non ricordo il riferimento) dove viene affermato che <strong>la presentazione delle volture catastali, viene considerata come azione di accettazione tacita</strong>: a questo fatto si associa poi la valenza (opzionale) di esecuzione automatica delle volture in concomitanza con la DS.</p><p></p><p>Quanto al Catasto, ho sempre avuto l'impressione che la legge che oggi pretende la conformità urbanistico-catastale, sia in fondo un tentativo di "elevare" la qualità del dato catastale, in modo da conferire una quasi pari dignità alle risultanze grafiche, rispetto alle trascrizioni di conservatoria.</p><p></p><p>Cosa ne pensate?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="basty, post: 485253, member: 35382"] Da sostanziale "incompetente" in fatto di diritto e fisco, azzardo una discussione da prendere con le molle, chiedendo anticipatamente agli esperti di non sparare "sulla croce rossa" IL tema è stato spesso trattato sul forum, ricordando che la DS ha solo valenza fiscale. Noto però che nelle ultime edizioni della modulistica, alcune indicazioni fanno supporre sia in corso un indirizzo mirante ad una "semplificazione" almeno concettuale, che fa il paio con la tendenza a conferire al catasto una valenza non solo fiscale. Mi riferisco ad es. alla casistica prevista sulle istruzioni, nella identificazione del Tipo soggetto del quadro EA (Eredi, chiamati, legatari ecc) Col Cod 1 si indica il soggetto che [B]accetta l'eredità[/B] Col cod 3 si indica il soggetto che [B]non ha ancora accettato l'eredità[/B] Dal punto di vista sintattico per il cod. 1 non ha scritto "Ha accettato l'eredità", bensì indica "accetta" usando il verbo al presente Un ulteriore indizio lo riscontrerei nelle sentenze o istruzioni (non ricordo il riferimento) dove viene affermato che [B]la presentazione delle volture catastali, viene considerata come azione di accettazione tacita[/B]: a questo fatto si associa poi la valenza (opzionale) di esecuzione automatica delle volture in concomitanza con la DS. Quanto al Catasto, ho sempre avuto l'impressione che la legge che oggi pretende la conformità urbanistico-catastale, sia in fondo un tentativo di "elevare" la qualità del dato catastale, in modo da conferire una quasi pari dignità alle risultanze grafiche, rispetto alle trascrizioni di conservatoria. Cosa ne pensate? [/QUOTE]
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