alexfin

Membro Ordinario
Proprietario Casa
Salve a tutti, è da parecchio che non scrivo sul Vostro forum e oggi ho un bel quesito da porVi :domanda:: una mia conoscente vuole comprare una casa ma avrebbe bisogno del mutuo al 100% che di questi tempi nessuna banca è disposta ad erogare :disappunto::disappunto::disappunto:. Un noto mediatore finanziario sostiene che si puo’ ovviare al problema se il venditore (un privato) fosse disposto a dichiarare nel preliminare e nel rogito un prezzo di vendita superiore del 20%. In parole povere venditore e compratore concordano 100, ma dichiarano 120 affinchè la banca gli finanzi 100 :fico:. Immagino che tutta la faccenda venga “pilotata” dal mediatore che dovrebbe trovare prima di tutto un perito disposto a gonfiare il valore della casa. Al di la’ della dichiarazione mendace in atto pubblico :-o, e del fatto che ovviamente nel rogito figurerà, presumo, un assegno che non verrà mai incassato ma molto probabilmente “strappato” di li’ a poco…chi e cosa si rischia :triste:? Le tasse si pagano comunque fino in fondo, il venditore puo’ essere liberissimo di rinunciare a incassare la famosa differenza del 20%, la banca avrà fatto i suoi calcoli e il perito si assume le responsabilità di quello che fa… dove starebbero i rischi per la mia amica e il venditore? A Voi l’ardua sentenza…. :domanda::domanda:
 

giomar

Membro Attivo
Non credo che alla banca interessi quanto si dichiara nel rogito bensi' quello che risulta dal preliminare, che, comunque e' un atto privato, e la valutazione del perito.
Resta lo scoglio duro del reddito. Su quello la banca e' poco propensa a sorvolare qualora non si dimostri di poter pagare la rata di mutuo pur mantenendo con il residuo una vita decorosa.
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
credevo che operazioni simili fossero geograficamente localizzate ma, evidentemente mi sbagliavo. secondo me operazioni simili sono molto diffuse ma si fondano sulla compiacenza del perito e del direttore della banca. A Roma per un operazione simile ad una mia amica, ormai diversi anni fa, chiesero circa 10000 euro. pertanto lei rinunciò. quindi mi chiedo sei sicura che non le chiedan soldi? e poi resta il problema di pagarlo il mutuo. secondo me la mancanza di soldi da parte denota una scarsa capacità di risparmio e il 20% in più determina una rata sicuramente più alta. Riuscirà a pagarla?
 
U

User_29045

Ospite
Ma gonfiando il prezzo nel rogito, aumenta proporzionalmente anche l'IVA! Se è prima casa l'IVA è al 4%, se è seconda casa l'IVA è al 10%.

Dunque:

a) Con 100.000 Euro, l'IVA per prima casa è 4.000 Euro, per seconda casa è 10.000 Euro;
b) Con 120.000 Euro, l'IVA per prima casa è 4.800 Euro, per seconda casa è 12.000 Euro.

Non so quanto convenga questa cosa, fermo restando che è un falso in atto pubblico, generato dalla compiacenza di più parti. Mi sembra una follia, io non lo farei mai.
 

laste

Nuovo Iscritto
ma soprattutto:come si fa ad essere sicuri che l'assegno superiore del 20% sara' automaticamente "strappato" e non incassato?Che il venditore esigera' meno?
E se poi pretendesse che il contratto fosse rispettato?
Io non mi fiderei mai, sempre di sconosciuti si tratta e per denunciarli si dovrebbe ammettere a propria volta di aver commesso un illecito.

Comunque noi quando acquistammo la casa avemmo il 100% del mutuo sovrastimando IN ACCORDO CON LA BANCA (o meglio, col bancario) la casa, ma nell'atto di rogito figuro il valore reale.
E il fatto che estinguiamo con 7 anni di anticipo il mutuo (8 anni di mutuo anziche' 15, e ne abbiamo gia' parzialmente estinta una parte in piu' tranche) dimostra che non erano le nostre capacita' di risparmio il problema, ma la giovane eta' :D

Infine:esistono banche che erogano oggi il 100% del mutuo, le trovi facilmente navigando sui siti comparativi di mutui (non so se si possono citare, se si ditemelo)
 

arianna26

Membro Senior
Proprietario Casa
intanto complimenti per il mutuo estinto. il fatto che la banca velo abbia concesso dice che avevate un reddito sufficiente a vivere pur pagando le rate. se il reddito supera di molto la rata prevista che io sappia le banche non fanno problemi. i problemi sorgono quando i limiti sono ristretti e qualunque imprevisto metterebbe a rischio il pagamento della rata. è ovvio che se in due guadagniamo 12000 euro al mese e la rata è di 1500 la banca pensa che non ho nulla da parte perchè sono giovane, se ne guadagniamo 2000 pensa che non posso pagare.
 

alexfin

Membro Ordinario
Proprietario Casa
l'IVA è solo nel caso in ui si compri da costruttore... nel caso di acquisto da privato dal 2007 paghi la la tassa (non ricordo, mi pare sia l'imposta di registro) del 3% sul valore catastale o qualcosa del genere, insomma su un valore che non è legato al prezzo di vendita... almeno, mi pare sia cosi'... comunque nemmeno io lo farei, perderei la capacità di dormirci la notte...

Aggiunto dopo 7 minuti ....

...quanto sopra per rispondere a "possessore". Per il resto...non credo che nel caso specifico ci siano problemi di stipendio basso ma solo che da quanto ne so, vogliono maggiore disponibilità liquida per effettuare dei lavori prima di entrare... il concetto in se, secondo me, è anche eticamente comprensibile... per comprare casa a 30 anni di età ci vuole tanta disponibilità di denaro liquido (per quel 20% che la banca vuole che tu ci metta di tasca tua, per pagare il notaio, per il trasloco, i mobili, l'imposta di registro...mentre se ci fossero ancora banche che concedono il 100% (e da quanto mi risulta non lo fa davvero piu' nessuno...nemmeno quegli istituti che fino a qualche anno fa, ovvero quando comprai casa io, lo facevano senza problemi:risata:), con una rata un pochino piu' alta (e magari paragonabile ad un affitto mensile), riesci ad affrontare tutto senza rischiare di non avere piu' da parte nemmeno i soldi per il dentista :triste:!
 
U

User_29045

Ospite
l'IVA è solo nel caso in ui si compri da costruttore... nel caso di acquisto da privato dal 2007 paghi la la tassa (non ricordo, mi pare sia l'imposta di registro) del 3% sul valore catastale o qualcosa del genere, insomma su un valore che non è legato al prezzo di vendita

Hai perfettamente ragione, te lo confermo PERSONALMENTE perché a Marzo 2009 ho comperato un piccolo box da un'azienda termoidraulica che ne era proprietaria (lo usava come magazzino, e non gli serviva più), ed in quel caso non ho pagato l'IVA al 10% ma una certa percentuale (NON RICORDO QUALE) sul valore catastale di 9600 Euro, nonostante il prezzo concordato per la compravendita fosse 30000 Euro (14 mq). Nel rogito ho dovuto dichiarare che l'acquisto non era riferito all'esercizio di arti o professioni.
 

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