Ringrazio Sjlvia e Dimaraz per il loro contributo e la loro preparazione.
Per completezza:
- i due immobili A e B si trovano nello stesso comune.
- immobile A è di proprietà dei genitori di Andrea
- l'immobile B diventerà di proprietà di Andrea
- i lavori si svolgeranno nell'immobile B
Se non ho capito male posto che le "condicio sine qua non" sono che tutti risiedano nello stesso immobile e quindi conviventi e che l'immobile B risulti "a disposizione":
- secondo Dimaraz le detrazioni spetterebbero solo nel caso il nucleo familiare abitasse nell'immobile B
- secondo Sjlvia le detrazioni spetterebbero anche nel caso il nucleo familiare abitasse nell'immobile A.
Appena posso girerò il quesito ad un CAF e vi aggiornerò.
Intanto grazie ancora
Trovandosi i due immobili nello stesso Comune, Andrea può acquisire la proprietà dell'abitazione B con i benefici prima casa senza l'obbligo di mantenere (o trasferirvi) la residenza poiché abita già nel Comune dove è ubicato l'immobile, e su questo non ci sono dubbi.
Come dici, a questo punto l'interpretazione di Dimaraz e la mia sono diverse e le hai riassunte perfettamente.
Unico punto a sfavore per quanto riguarda la mia interpretazione è l'imposta IMU: per Andrea l'immobile B non sarebbe più "abitazione principale" (pur essendo "prima casa" e mantenendo i benefici in sede di acquisizione della proprietà) e quindi dovrebbe essere pagata finché non vi trasferirà la residenza.
Credo comunque che la condizione di "familiare convivente" per poter accedere alle detrazioni ristrutturazioni sia necessaria all'apertura della pratica dei lavori o (per prudenza) al massimo per tutta la durata degli stessi.
La stessa cosa per la "disponibilità" dell'abitazione, che non penso debba durare per tutti i dieci anni di rateizzazione delle detrazioni, ma sia necessaria nel momento in cui vengono eseguiti e pagati.
Se approfondisci con un CAF chiedi delucidazioni anche su questi due aspetti.
Attendiamo aggiornamenti.