Questa penso sia una delle domande che ho ricevuto più spesso dai clienti.
In effetti è una situazione molto diffusa: si ristruttura la casa per poi darla in affitto. Per cui, nel momento in cui si sostengono le spese, i requisiti per detrarre ci sono senza ombra di dubbio, ma poi la situazione cambia radicalmente.
Ora, come si risolve la faccenda?
In effetti non esistono documenti ufficiali, nè del Fisco nè dei Ministeri, che diano una risposta a riguardo. E, che io sappia, nemmeno sentenze amministrative.
Per cui, ad oggi, ci si deve rifare alla prassi suggerita da sentenze che sono state emesse per casi fiscalmente simili. Non mi dilungo riportando le citazioni dei suddetti documenti perchè sarebbe noioso (e perchè dovrei andare a spulciare i miei "archivi segreti" e non ho tempo
).
Basti sapere che la linea seguita dai Tribunali e, a quanto mi è sembrato di leggere nella risposta di qualcuno degli altri che sta partecipando alla discussione, anche dalle varie agenzie territoriali del Fisco è la seguente:
Il diritto alla detrazione
non impedisce la successiva cessione a terzi dell’immobile. Quindi, seppure il diritto lo si ha in qualità di familiare convivente, come nel caso di tuo marito, la successiva locazione non lo fa venir meno, anche se la convivenza in quell’immobile non è più possibile.
L’importante è che le spese siano state interamente sostenute nel periodo in cui la casa era a piena disposizione del nucleo familiare.
E qui scatta un altro consiglio che deriva dalla mia esperienza di lavoro quotidiana: non fidatevi ciecamente di quello che dicono i CAF perchè, a livello di competenza specifica sul tema, sono messi esattamente come i call/contact center dell'Agenzia delle Entrate. E ho detto tutto nel mio intervento precedente...