stecca

Membro Attivo
Buona sera. Ho affidato ad un'impresa i lavori di coibentazione (cappotto) della mia abitazione unifamiliare. Con l'occasione mi è stato preventivato anche il costo della sostituzione di un grande infisso che unisce le 2 falde del tetto ed io ho richiesto un altro intervento di sistemazione del coperto. Nel preventivo sono state inserite queste voci oltre, naturalmente, a quella del ponteggio con la dicitura: mq 200 (superficie ipotizzata 200mq) costo euro 11,5/mq, totale 2300 euro. La sorpresa è sorta circa un mese dopo l'inizio lavori quando mi è stato mostrato la reale (per la ditta) superficie del ponteggio: 430 mq per totale di 4945 euro (430x11,5) oltre ad un costo extra definito "ponteggio a corpo" pari a 1500 euro per il rialzo del ponteggio fino al tetto per eseguire i lavori sul coperto (che erano ben noti fin dall'inizio!). Pertanto invece dei 2300 euro inizialmente preventivati per il ponteggio, secondo la ditta dovrei pagare ben 6445 euro!. Tralascio altre voci esorbitanti di interventi extra che mi sono stati addebitati. Vorrei un vostro parere tecnico (e legale) su come comportarmi e se vi pare normale questo modo di operare nel settore edilizia. Grazie
 

matteo c

Nuovo Iscritto
Salve,
bisognerebbe inanzitutto capire che tipo di contratto (se lo ha sottoscritto) ha sottoscritto: a corpo o a misura.
Se è a misura bisognerà verificare la quantità effettiva realizzata e pagare quella effettivamente eseguita. Se è a corpo la cifra che è indicata in preventivo. In genere se ci sono delle varianti (la cifra a corpo di 1500,00 richiesta) bisognerebbe che l'impresa le avesse chiesto un'autorizzazione preventiva prima di eseguire l'opera. In buona fede lei può affermare che se lo avesse saputo prima non avrebbe eseguito i lavori visto la differenza fra la cifra iniziale e quella finale.
Putroppo questo accade spesso in edilizia. Per sfuggire a questi spiacevoli inconvenienti è spesso UTILE affidarsi a imprese serie e conosciute ed a un tecnico che avrà le competenze per dialogare tecnicamente. Spesso si pensa di risparmiare sull' impresa e sul tecnico e alla fine si spende il doppio a causa dell'inesperienza.
Buona fortuna.
 

stecca

Membro Attivo
Grazie della risposta. Vedi io mi sono affidata a questa impresa proprio perchè si vantava di essere fra le poche serie!! Io avevo accettato il loro preventivo iniziale con un costo al mq del ponteggio. Fin da subito loro sapevano che occorreva lavorare anche sul tetto ed erano in possesso di tutte le piante per calcolare le misure. I 200 mq quantificati inizialmente erano tradotti in preventivo così: 200 mq (superficie ipotizzata)X11,5= 2300 euro. Dopo un mese di lavori mi fu detto che occorreva alzare il ponteggio per lavorare sul tetto e che questa parte sarebbe stata quantificata a corpo (1500 euro). Io rimasi sorpresa ed avrei voluto bloccare questo intervento, ma già la mattina successiva altri operai lo stavano già alzando. Alla mia richiesta di quantificare la metratura di questa parte mi risposero che erano 60 mq. Ora io ritengo di dovere pagare 60X11,5=690 mq per questo extra, non 1500. Non è colpa mia se il lavoro è stato eseguito in 2 tempi. Rimane poi il fatto che il titolare dell'impresa mi ha recentemente comunicato che si era sbagliato e che la metratura del ponteggio (prima di questa aggiunta di 60 mq) non era di 200 mq ma di circa 400 mq (parole sue). Io non ho mai sottoscritto nulla, perchè l'impresa è conosciuta e mi fidavo. Oltretutto non ho nessuno super partes che dirige i lavori. Ringrazio chi vorrà darmi consigli.
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
In Italia la Legge è un optional ed a libera interpretazione del momento.
Le mie riminecsenze giuridiche, ormai vecchie di 40 anni, mi riportano al concetto di impresa e di imprenditore.
Impresa significa rischio e l'imprenditore se ne deve assumere tutte le conseguienze nel bene e nel male. Pertanto è responsabile sia dei profitti che delle perdite.
Se un imprenditore fa un prezzo a coprpo di 100 e se a fine lavori si rende conto di aver speso molto meno di quanto preventivato ( esempio 50 invece di 75) non va certo dal cliente a restiturgli o riconoscergli un bonus in proporzione.
Lo stesso principio deve valere in caso di perdita non prevista (escluse varianti concordate). Se l'imprenditore non è in grado di fare il suo lavoro e di quantificare i costi, è bene che si ritiri e si dedichi ad una attività da lavoratore dipendente.
 

stecca

Membro Attivo
Bene, ho compreso la psicologia dell'imprenditore ed il suo modus operandi. Ma non conta nulla la psicologia del committente e l'eventuale ragionevolezza delle sue rimostranze ?. In pratica secondo voi devo soccombere o ricorrere ad un legale? Grazie
 

uragano

Membro Attivo
Professionista
se accetti in blocco le parole-poi purtroppo anche il conto.la sua parola contro la tua.al legale di sicuro per limare
un po il conto.ma nulla di piu.poi vedi il costo del legale.
 

alberto bianchi

Membro Storico
Proprietario Casa
Bene, ho compreso la psicologia dell'imprenditore ed il suo modus operandi. Ma non conta nulla la psicologia del committente e l'eventuale ragionevolezza delle sue rimostranze ?. In pratica secondo voi devo soccombere o ricorrere ad un legale? Grazie
Quì la psicologia c'entra fino ad un certo punto, ad esempio nel far accettare un prezzo più alto rispetto a quello di mercato purchè però venga stabilito per iscritto prima dell'inizio del lavoro. Questa richiesta dev'essere fatta nel proprio interesse soprattutto da parte del committente proprio per evitare sorprese tipo quella in esame. Se lasci piena libertà di agire al prestatore d'opera hai poco da lamentarti. A meno che non ti si addebitino dei costi esorbitanti, nel qual caso si può anche adire alle vie legali ed ad una eventuale perizia del lavoro svolto.
Detto inter nos, io al tuo posto non avrei pagato la fattura o, quantomeno, avrei pagato solo 'importo che ritenevo adeguato.
 

stecca

Membro Attivo
Detto inter nos, io al tuo posto non avrei pagato la fattura o, quantomeno, avrei pagato solo 'importo che ritenevo adeguato.
E' proprio ciò che intendo fare. Io pagherò i lavori con gli importi che inizialmente avevo accettati (a voce!)ed il ponteggio in base al prezzo al mq (e non a corpo). Come mq considererò quelli riferitimi dagli installatori del ponteggio stesso (eventualmente confermati dal calcolo che io stessa farò sulla base delle in piante).
 

matteo c

Nuovo Iscritto
Bunogiorno,
la via migliore per risolvere il problema con equità da parte di entrambe le parti potrebbe essere quello di partire da zero e ipotizzare che ci sia un contratto (ricordando che per il codice civile il contratto può essere vebale). Se lo ipotizza a misura applichi i prezzi unitari alle quantità dei lavori eseguite e quello sarà il prezzo finale dei lavori, probabilmente equo per entrambi. Purtroppo certe volte sorgono imprevisti che difficilmente si possono calcolare inizialmente. In questi casi bisogna fare una variante (NP - nuovo prezzo) e qui ci DEVE essere un tecnico per verificare la congruità economica con i lavori da svolgere. Non essendoci un tecnico a questo punto delle cose le consiglio di verificare le misure, verificare se il lavoro fatto rispecchia le sue aspettative e che sia veramente fatto bene!
Contrariamente un contenzioso legale (sia giudiziale che stragiudiziale) si portera' dietro delle spese aggiuntive e perdite di tempo, che probabilmente nessuno le rimborsera', i giudici nel caso di questi contenziosi tendono a compensare le spese (ognuno si paga le sue).
Il suo conto finale sara' dato da spesa giusta per lei+spese legali = spesa che probabilmente raggiungera' trattando con i suoi interlocutori.
Il tutto molto sinteticamente e con tutte le variabili dei singoli casi.
Buon lavoro!
 

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