Buonasera a tutti quanti.
Attualmente, tutta la provincia nella quale sono residente è in zona rossa, a causa della pandemia e conseguenti direttive nazionali anticontagio. Io poi sono residente in un comune, e proprietario di un immobile in affitto che si trova in un comune differente.
Motivo futura compravendita, nei prossimi giorni potrei avere la necessità di dovermi trovare presso la mia proprietà per aprire l'appartamento all'architetto che dovrà effettuare un sopralluogo per prendere le misure degli interni e successivamente produrre l'attestato di rispondenza edilizia da esibire in fase di rogito finale. L'architetto, per questo tipo di attività, si troverà già nel comune in cui si trova il mio immobile. Sarò io che dovrò spostarmi da un comune all'altro.
Ora, vorrei capire da voi, qualora aveste già affrontato il tema, se mi trovo in diritto di poter assolvere a questo compito di "accompagnatore" dell'architetto e, in caso affermativo, quale motivazione dovrò adottare nell'autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR num. 45/2000, ricordandovi che le possibili voci in questa riportate, e legate agli spostamenti, sono:
1) comprovate esigenze lavorative;
2) motivi di salute;
3) altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze, e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.
Chiedo anche a voi, qui sul forum, in quanto ho già interpellato, al riguardo, i competenti organi pubblici, ma dai quali non sto ancora ricevendo risposta.
Grazie anticipatamente a tutti coloro che vorranno contribuire alla discussione.
Attualmente, tutta la provincia nella quale sono residente è in zona rossa, a causa della pandemia e conseguenti direttive nazionali anticontagio. Io poi sono residente in un comune, e proprietario di un immobile in affitto che si trova in un comune differente.
Motivo futura compravendita, nei prossimi giorni potrei avere la necessità di dovermi trovare presso la mia proprietà per aprire l'appartamento all'architetto che dovrà effettuare un sopralluogo per prendere le misure degli interni e successivamente produrre l'attestato di rispondenza edilizia da esibire in fase di rogito finale. L'architetto, per questo tipo di attività, si troverà già nel comune in cui si trova il mio immobile. Sarò io che dovrò spostarmi da un comune all'altro.
Ora, vorrei capire da voi, qualora aveste già affrontato il tema, se mi trovo in diritto di poter assolvere a questo compito di "accompagnatore" dell'architetto e, in caso affermativo, quale motivazione dovrò adottare nell'autodichiarazione ai sensi degli artt. 46 e 47 del DPR num. 45/2000, ricordandovi che le possibili voci in questa riportate, e legate agli spostamenti, sono:
1) comprovate esigenze lavorative;
2) motivi di salute;
3) altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze, e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.
Chiedo anche a voi, qui sul forum, in quanto ho già interpellato, al riguardo, i competenti organi pubblici, ma dai quali non sto ancora ricevendo risposta.
Grazie anticipatamente a tutti coloro che vorranno contribuire alla discussione.