Liederman

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Proprietario Casa
Ho ereditatato un contratto di locazione commerciale scaduto ormai da diversi anni (è del 1990, quindi nel 2002 sono scaduti i 6+6 anni). Nessuno (nè locatore nè inquilino) ha mai fatto niente per disdire o rinnovare. I canoni di locazione e tutte le tasse/imposte (IRPEF, bolli, IMU/ICI, ...) sono stati pagati regolarmente in tutti questi anni e l'inquilino è rimasto pacificamente in possesso dell'immobile.

Mi chiedo queste cose:
Possiamo incorrere in sanzioni?
Come regolarizzare la cosa?
Il contratto è ancora in essere? se ho capito bene si intende tacitamente rinnovato a tempo indeterminato che in questo caso significa di anno in anno.
Occorre regolarizzare i bolli che forse sono state pagati con codici errati sugli F23 di questi anni...?

Grazie
 

oliveri tomaso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ho ereditatato un contratto di locazione commerciale scaduto ormai da diversi anni (è del 1990, quindi nel 2002 sono scaduti i 6+6 anni). Nessuno (nè locatore nè inquilino) ha mai fatto niente per disdire o rinnovare. I canoni di locazione e tutte le tasse/imposte (IRPEF, bolli, IMU/ICI, ...) sono stati pagati regolarmente in tutti questi anni e l'inquilino è rimasto pacificamente in possesso dell'immobile.

Mi chiedo queste cose:
Possiamo incorrere in sanzioni?
Come regolarizzare la cosa?
Il contratto è ancora in essere? se ho capito bene si intende tacitamente rinnovato a tempo indeterminato che in questo caso significa di anno in anno.
Occorre regolarizzare i bolli che forse sono state pagati con codici errati sugli F23 di questi anni...?

Grazie
se tutto è stato pagato regolarmente non vedo il problema , i contratti commerciali si rinnovano di 6 anni se non viene data disdetta 12 mesi prima della scadenza dei sei anni
continua a pagare regolarmente , se nel 2002 sono scaduti i 6+6 la prossima scadenza è il 2014 perciò in mancanza di disdetta il contratti si rinnova automaticamente per altri 6
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
I contratti commerciali partono con decorrenza 6 anni : se il locatore non disdice (e puo' farlo solo in presenza di specifici motivi ) il contratto si rinnova automaticamente per altri sei anni sino alla fine del 12.mo anno e dopo di allora ( se non disdettato ) si rinnova automaticamente per un periodo di sei anni e così via

Alla fine di ogni 6 anni ( e non 12) all' Agenzia delle entrate andava comunicata la proroga con il modello RLI indicando non il codice 112 T, ma il codice 114T

Trattasi in fatto di irregolarità formale regolarizzabile senza sanzioni : se L'ufficio volesse applicare la sanzione residuale (ma non credo) ci si appella allo Statuto del Contribuente che vede non sanzionabili irregolarità formali che non influenzino la debenza dell'imposta, come nel caso analizzato
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Ennio Rli codice tributo 1504
Premesso che negli anni precedenti non esisteva il Mod. RLI, che è utilizzabile solamente dal 3 febbraio 2014, per il versamento dell'imposta di registro è ancora possibile utilizzare (fino al 31/12/2014) il Mod. F23 in alternativa al Mod. F24 Versamenti con elementi identificativi: in tal caso il codice tributo per il versamento dell'imposta di registro relativa alla proroga è il 114T.
 

Ennio Alessandro Rossi

Membro dello Staff
Professionista
Per l ' Agenzia delle Entrate di Brescia (e credo per tutte) per gli esercizi di imposta interessati alla regolarizzazione, precedenti il 1 gennaio 2015 , in ogni momento regolarizzati ( gli uffici accettano in fatto anche le regolarizzazioni fai da te oltre l'anno applicando il 30% di sanzioni più interessi ) si utilizza il codice di versamento vigente per l' anno in questione
Per cui se nel 2015 regolarizzi il 2013 non usi i codici nuovi ma quelli dell'epoca . La motivazione è da ricercare nel modo in cui l'anagrafe tributaria ha impostato il software di abbinamento (anno imposta= codici dell'anno di imposta )
 
Ultima modifica:

moralista

Membro Senior
Professionista
Ennio un mio amico di Livorno ha un problema con il comune dove è andato ad abitare il figlio, la ditta lo ha trasferito in una sede distaccata, il padre a acquistato al figlio un appartamento dove porta la residenza, dopo 2 anni la ditta lo fa rientrare in sede, lascia la residenza nell'appartamento acquistato (regalato) dal padre e porta il domicilio presso i genitori e vicino alla sede di lavoro, ora il Comune dove abitava il figlio vuole l'IMU come seconda casa, dove pecca il Comune? buona continuazione a tutti
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
il Comune dove abitava il figlio vuole l'IMU come seconda casa, dove pecca il Comune?
Il comune ha ragione. L'abitazione principale è l'immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e il suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente.
La residenza è nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale. Il figlio non può quindi "lasciare" la residenza dove vuole o dove gli conviene.
 

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