Ma non si tratta di una "prassi fiscale dell'Agenzia delle Entrate".
Non fossilizzarti sui termini. Mi sono espresso male: ma un conto è la risposta in punto di diritto, altra la risposta dell’inquilino parte in casa.
Mi metto nei suoi panni: io locatore , interpretando “erroneamente” la norma sibillina, accordo una proroga di tre anni ( prendo il caso classico). Il rapporto è tra me e l’inquilino.
Poi interviene il parlamento che spiega a 20 anni di distanza, come avremmo dovuto interpretare le proroghe (o rinnovi? Non mi interessa il termine)
Ad un certo punto al locatore torna utile conteggiare le proroghe secondo la interpretazione autentica , per anticipare la risoluzione naturale del contratto. E io conduttore non ho niente da dire? Pur avendo preso a suo tempo atto che la scadenza contrattuale era ad esempio di 12 mesi più in là?
Siamo seri: la retroattività degli effetti dovrebbe essere valutata con maggior prudenza, se non si vuol dare adito a contrasti inutili. Solo questo volevo dire: