Salve, già letto alcune discussioni qui in merito ma si tratta di casi diversi, datati o risposte discordanti ... quindi chiedo...
Ho la richiesta da parte di una società alberghiera di riaffittare il mio immobile ad uso abitativo per il loro personale dipendente anche per la nuova stagione marzo/novembre.
Locatore= privato, conduttore=società, uso abitativo x 9 mesi.
E' la soluzione che preferisco: casa non impegnata per lunghi periodi, canone più alto fornendo apt pronto all'uso con stoviglie, TV, accessori vari, società solvibilissima, 3 mesi di cauzione senza batter ciglio.
Quest'anno avevo stipulato un transitorio a canone libero (comune sotto 10000 abitanti) in regime IRPEF... erano solo 3 mesi dopo l'uscita di un inquilino in 4+4 e non sono stata dietro ai dettagli fiscali.
Ora mi trovo con una tassazione per il mio 50% al 23%, mio marito va nella fascia 43%, totalmente non conveniente.
La società mi ha detto che altri locatori hanno stipulato dei contratti uso foresteria (ma non sapeva se avrebbero pagato le imposte in cedolare o in regime IRPEF)
Io avevo sempre escluso questo tipo di contratto perché avevo letto che non si può optare per il regime di cedolare secca.
Girando in rete ho visto che ci sono molte sentenze che hanno dato ragione ai contribuenti che hanno optato per la cedolare secca sui contratti uso foresteria; è rispettato il principio che il locatore è una persona fisica che non agisce in regime di impresa o di libera professione e che loca un immobile ad uso abitativo con un contratto in cedolare secca che può essere applicata quando il conduttore risulta essere una società (tipico il caso della foresteria).
In caso di contestazione Agenzia delle Entrate si entrerebbe in contenzioso con i relativi costi?
E poi il dubbio principale: nella registrazione con RLI quando si inserisce come conduttore una società il software applica in automatico bolli ed imposta di registro e non fa inserire “opzione cedolare secca”.
Come bypasso questo problema?
Grazie
Ho la richiesta da parte di una società alberghiera di riaffittare il mio immobile ad uso abitativo per il loro personale dipendente anche per la nuova stagione marzo/novembre.
Locatore= privato, conduttore=società, uso abitativo x 9 mesi.
E' la soluzione che preferisco: casa non impegnata per lunghi periodi, canone più alto fornendo apt pronto all'uso con stoviglie, TV, accessori vari, società solvibilissima, 3 mesi di cauzione senza batter ciglio.
Quest'anno avevo stipulato un transitorio a canone libero (comune sotto 10000 abitanti) in regime IRPEF... erano solo 3 mesi dopo l'uscita di un inquilino in 4+4 e non sono stata dietro ai dettagli fiscali.
Ora mi trovo con una tassazione per il mio 50% al 23%, mio marito va nella fascia 43%, totalmente non conveniente.
La società mi ha detto che altri locatori hanno stipulato dei contratti uso foresteria (ma non sapeva se avrebbero pagato le imposte in cedolare o in regime IRPEF)
Io avevo sempre escluso questo tipo di contratto perché avevo letto che non si può optare per il regime di cedolare secca.
Girando in rete ho visto che ci sono molte sentenze che hanno dato ragione ai contribuenti che hanno optato per la cedolare secca sui contratti uso foresteria; è rispettato il principio che il locatore è una persona fisica che non agisce in regime di impresa o di libera professione e che loca un immobile ad uso abitativo con un contratto in cedolare secca che può essere applicata quando il conduttore risulta essere una società (tipico il caso della foresteria).
In caso di contestazione Agenzia delle Entrate si entrerebbe in contenzioso con i relativi costi?
E poi il dubbio principale: nella registrazione con RLI quando si inserisce come conduttore una società il software applica in automatico bolli ed imposta di registro e non fa inserire “opzione cedolare secca”.
Come bypasso questo problema?
Grazie
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