stecca

Membro Attivo
Grazie se vorrete chiarire questo mio dubbio: 2 anni fa feci (sbagliando!) un contratto di locazione ad uso abitativo di un appartamento accatastato A10. Ora vorrei regolarizzare: spero di riuscire ad avere il permesso per trasformarlo in un A3. La mia domanda è: devo mantenere attivo il contratto precedente oppure mi conviene farne uno nuovo? (Ho inoltre intenzione di applicare la cedolare secca). Il mio inquilino vorrebbe portare avanti il vecchio contratto, io no. Ho diritto a rifarne un nuovo oppure no? Grazie
 

teofilatto

Membro Attivo
Professionista
ciao
comincio da ciò che so per certo: se vuoi la cedolare deve essere un immobile ad uso abitativo (A/2, A/3, ecc) e non un A/10, quindi devi far variare la categoria in catasto. La cosa non dovrebbe essere complicata, in quanto di solito è problematico il contrario (cioè passare da abitazione ad a/10) per vincoli dettati dal piano regolatore.
Io credo (ma qui non ho certezza) che sarebbe meglio se cessassi il vecchio contratto e ne aprissi uno nuovo, in quanto non saprei come spiegare all'agenzia delle entrate (senza incorrere in sanzioni) come mai prima era un ufficio locato ad abitazione e ora no. Quindi io farei una risoluzione (67 euro) e poi una nuova registrazione, che con l'opzione della cedolare tanto non ti costa nulla, visto che l'imposta di registro del 2% è assorbita dalla cedolare medesima. Se poi l'inquilino fa storie digli che
a) è cosa assolutamente necessaria
b) che rifacendo il contratto ora riparte il 4 +4 che è un vantaggio per lui
c) non gli applichi aumenti istat.
 

adimecasa

Membro Storico
Professionista
se è solo per poter applicare la cedolare secca va bene la risposta precedente, per l'agenzia delle entrate non ci sono problemi a/10 o a/3 non ha importanza, vedi la durata del contratto se è 6+6 sei a posto se è 4+4 possono nascere dei problemi con l'Agenzia delle Entrate, per il comune non dovresti avere noie, salvo la richiesto di un posto auto se le norme del P.G.T. lo prevede ciao:daccordo:
 

stecca

Membro Attivo
Grazie delle risposte. Alcune precisazioni: il contratto è stato fatto nel 2009, quando ancora non era d'obbligo inserire i dati catastali, quindi in teoria l'Agenzia delle Entrate non può sapere perchè rifaccio un contratto nuovo con la stessa persona, visto che le condizioni sono identiche a prima. Inoltre, c'è un altro problema: quel contratto fu fatto con canone concordato perchè nella mia città questi contratti hanno l'esenzione ICI ed agevolazioni fiscali IRPEF. Ovviamente mi sono accorta in tempo che non avrei potuto fare neppure il canone concordato visto che era un A10, per cui ho sempre pagato l'ICI e non ho scontato le altre agevolazioni. Proprio per questo vi chiedevo se fosse giusto rifare un nuovo contratto dopo avere avuto la voltura ad abitativo A3, e come convincere l'inquilino (vorrei fare un contratto a canone concordato di durata 3 anni + 2). Grazie
 

roccofrt

Membro Attivo
l'assenso del comune al cambio di destinazione d'uso dipende unicamente dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore assentito. purtroppo non è x niente scontato k sia concesso (ovviamente spero di si x te) ergo: bisogna andare all uff. tecnico del comune per verificare di persona.
se:
-1.il prg lo consente
-2.NON SONO NECESSARIE OPERE EDILI
ti chiederanno di presentare una SCIA (SEGNALAZIONE CERTIFICATA DI INIZIO ATTIVITA') (e ti serve un tecnico)
 

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