Conto corrente cointestato: che succede se uno dei cointestatari muore?

[griz]

Prima potrebbe configurarsi, in alcune situazioni, come una forma di elusione, non perseguibile
Dopo , potrebbe costituire una forma di evasione.

se prelevi prima credo che nessuno potrà dire nulla, se non un erede che si potrebbe sentire defraudato, farlo dopo è sicuramente più visibile ma non credo che l'Agenzia delle Entrate arrivi a vederlo
Poi il principio di norma è rigoroso

 

[quiproquo]

Quattro anni fa mio padre è morto,io ero cointestatario del libretto,dopo alcuni giorni del decesso vado alla posta,trasferisco tutto sul mio conto corrente,l'indomani faccio un bonifico di un quarto a ciascuno dei miei tre fratelli dopo di chè dopo alcuni giorni chiudo il libretto,tutto a posto e nessun problema.(Di certo non sono andato alla posta dicendo "senta siccome mio padre è morto io vorrei prosciugare il conto".)

Sempre meglio un testimonianza in più sul vissuto reale e concreto che tutte le congetture possibili ed ipotizzabli...che comunque vanno bene. Grazie a Rosario.
Vorrei fargli una piccola domanda: a me risulta (?) che, anche per la firma disgiunta, per la "chiusura" del conto occorra la doppia firma. Se questo è vero
il conto in questione dovrebbe essere ancora aperto...E' così??? O cos'altro???qpq

 

[Un giocatore]

Se questo è vero
il conto in questione dovrebbe essere ancora aperto...

Credo che il conto venga 'congelato' in attesa che sia riconosciuta la qualifica di eredi a coloro che chiuderanno il conto stesso in quanto, appunto, eredi.

 

[pippopeppe]

per questo si abusa da ambedue le parti.
la banca blocca il conto in attesa di chiarimenti e magari blocca, anche se per poco, la possibilità di provvedere al quotidiano al cointestatario superstite.
per contro, ad evitare il blocco del quotidiano il cointestatario corre a svuotare il conto appropriandosi anche di quote che protrebbero essere reclamate da terzi.
il buonsenso, parola ormai vuota e desueta, se applicato correttamente vuole che venga bloccato solo la quota del de cuius lasciando al superstite il suo.
e per questo non si ha bisogno di una legge.