mariofrancis

Membro Attivo
Conduttore
buon giorno,
piccolo condominio senza obbligo di amministratore ci arrangiamo tra noi, con riscaldamento centralizzato, acqua calda centralizzata e pannelli solari ora è sorto il problema dei contabilizzatori di calore. Abbiamo chiesto più preventivi a varie ditte ma i costi sono elevati, interventi in caldaia, sostituzione pompa, lavaggio impianto, contabilizzatore per riscaldamento, per acqua calda sanitaria, misuratore per energia pannelli solari lettura contatori wireless ecc, alcuni a denti stretti hanno accettato altri no,(la maggioranza)vogliono sostituire i contacalorie già esistenti con quelli omologati e basta, per i conteggi di consumo riscaldamento , acqua sanitaria con il vecchio metodo manuale e per me impreciso.
inoltre in condomino tramite conoscenze vuole acquistare direttamente dalla ditta i contacalorie, e poi trovare un idraulico che l'istalla.
le domande sono:
1) usando questa alternativa siamo in regola con la legge?
2) l'acquisto diretto a nome del condominio dei contacalorie, con IVA 10% o 22%?
3)idem per l'istallatore degli stessi, IVA 10% o 22%
4)deve esserci un direttore dei lavori?
chi rilascia le garanzie che è tutto ok?
si può poi utilizzare il bonus per risparmio energetico'
il mio dubbio è che ci ritroviamo fuori legge, pagando anche multe.
qualcuno mi può chiarire il tutto?
Grazie
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Domanda a cui è complesso rispondere perchè la normativa è volutamente "celata"...e troppi sono gli interessi in gioco.
Difficile trovare un tecnico che faccia una analisi seria ...nemmeno loro sono univoci nelle conclusioni.

Parli che già esistono dei contatori...
(la maggioranza)vogliono sostituire i contacalorie già esistenti con quelli omologati e basta
...e per quanto mi risulta non ne esistono di "omologati" quindi quelli esistenti potrebbero essere bastanti.
La norma (per quel poco che è possibile reperire e interpretare) impone l'adozione di sistemi di "controllo" (valvole termostatiche in ogni radiatore/stanza/terminale) per mantenere le temperature di Legge e sistemi di rilevazione del consumo personale (singolo proprietario).

Quindi prima di imbarcarvi in spese inutili dovete appurare se siate già conformi eventualemente adeguando solo dove mancanti.

Non indugiate perchè il tempo corre e non credo vi sarà dilazione.

Ps.
Sconsiglio acquisto separato con installazione da terzi...oltre ad eventuali svantaggi fiscali poi sarebbe un continuo rimpallo di responsabilità in caso di guasti.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Da non esperto condivido quanto risposto.

la normativa è volutamente "celata".
Qui non capisco molto questa affermazione: l'obbligo di legge è scritto su una legge reperibile.
la normativa è la Uni10200 (se non mi inganna la memoria) e sarà complessa e lunga da studiare, ma è pubblica.

vero invece che la sua applicazione sembra alquanto approssimativa, o eccessivamente complicata, visto che tecnici diversi pervengono a conclusioni diverse.
(la maggioranza)vogliono sostituire i contacalorie già esistenti con quelli omologati
Qui aggiungerei due considerazioni:
se per omologati ti riferisci alla ultima modifica relativa ai ripartitori, che devono permettere una lettura diretta dei consumi, direi che non è una caratteristica essenziale. Per le nuove forniture è previsto che la lettura dei ripartitori riporti già il risultato della parametrizzazione, così da avere direttamente la "sensazione" del consumo. Ma se già avete oggi dei ripartitori, dovreste anche disporre della parametrizzazione dei radiatori effettuata a suo tempo: siete in grado quindi volendo di ricavare il dato. Non credo quindi che ci sia l'obbligo di legge di sostituirli.
Poichè la maggioranza è stata indotta invece a volerlo avrei qualche dubbio sulla serietà di chi vi ha consigliato.

contabilizzatore per riscaldamento, per acqua calda sanitaria, misuratore per energia pannelli solari lettura contatori wireless ecc
Qui usi termini simili probabilmente per misuratori di tipo diverso: cosa realmente vi è stato suggerito?
Per come leggo scritto supporrei:
1) Contatore calorie sulla mandata generale della rete riscaldamento
2) Contatore calorie sulla mandata della acqua calda sanitaria
3) Contatore elettrico o termico per i pannelli solari?
4) Ripartitori wireless su ogni radiatore?

Sostituzione pompe e lavaggio impianto sono generalmente raccomandati: altre modifiche in caldaia mi giungono nuove.

Se poi non ricordo male, l'impianto deve in finale avere il certificato di conformità: mi resta difficile pensare come otteniate questo senza avere una impresa responsabile.
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Qui non capisco molto questa affermazione: l'obbligo di legge è scritto su una legge reperibile.
la normativa è la Uni10200 (se non mi inganna la memoria) e sarà complessa e lunga da studiare, ma è pubblica.

La UNI10200 non è una Legge (seppur richiamata in un Decreto Legislativo) e nemmeno è "partorita" dal Parlamento...bensì da una "associazione privata" che si fregia del titolo Ente (a detta di molti inutile o di parte).

La UNI 10200 si può avere a pagamento...e questo è tutt'altro che "essere pubblico"!!!

UNI 10200:2015
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Sai che siamo entrambi teste dure ... e l'amore per la precisione non è esclusiva.
La UNI10200 non è una Legge---> Nessuno aveva scritto il contrario
la normativa è la Uni10200
l'obbligo di legge è scritto su una legge
.... al massimo mi scuso per non aver precisato DLgs
La UNI 10200 si può avere a pagamento...e questo è tutt'altro che "essere pubblico"!!!
E' solo questione d'intendersi sul significato di pubblico: anche per il passaporto, la redazione e registrazione di un atto pubblico o privato di compravendita immobiliare, occorre un pagamento di imposte e parcelle, alquanto più salate di una UNI, ciò nonostante restano atti e documenti pubblici.

La UNI10200 non è una Legge (seppur richiamata in un Decreto Legislativo)
Qui, sempre con beneficio d'inventario, sarei portato a dire che nel momento in cui è richiamata da un testo legislativo, assume forza di legge.

Tralascio le considerazioni sul cosiddetto ente: faccio solo notare che a fine ottocento esistevano centinaia di tipi diversi di prese e spine, per non parlare delle tensioni di distribuzione. Ancora oggi puoi rendertene una idea dalla seguente tabella
Standard elettrici nel mondo - Wikipedia
 

mariofrancis

Membro Attivo
Conduttore
ringrazio per le risposte, ma i dubbi rimangono, cosa bisogna fare realmente?
tra di voi non vi è un amministratore di condominio che sa qualcosa di più preciso?
a nessuno di voi è capitata questa situazione, come l'avete risolta?
ci deve essere per forza un responsabile dei lavori? e chi si prende la patata bollente'
 

Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
E' solo questione d'intendersi sul significato di pubblico: anche per il passaporto, la redazione e registrazione di un atto pubblico o privato di compravendita immobiliare, occorre un pagamento di imposte e parcelle, alquanto più salate di una UNI, ciò nonostante restano atti e documenti pubblici.

Scusa sai...ma questo confronto è privo di logica.
Come puoi paragonare un documento come un passaporto o la registrazione di un atto come un rogito con un "vademecum" su come perseguire risparmi sul consumo.

Nell'italiano corrente se scrivi:
e sarà complessa e lunga da studiare, ma è pubblica.
s'intende che è di tutti o a disposizione di tutti.
Questa invece è una cosa fatta e venduta da un "privato".
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
un "vademecum" su come perseguire risparmi sul consumo.
Una volta mi sembra ricordassi che è bene parlare di ciò che si conosce.
Nella fattispecie la UNI10200 non è un vademecum su come conseguire risparmi.
Ti riporto il Titolo, piuttosto eloquente senza bisogno di ulteriori spiegazioni.

Titolo : Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria - Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale ed acqua calda sanitaria.

Quanto allo stato giuridico dell'UNI, è sicuramente un soggetto di diritto privato. Ma forse è il caso di postare la loro presentazione, che gentilmente mi hai suggerito in precedenza.

Presentazione

UNI - Ente Nazionale Italiano di Unificazione - è un’associazione privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea Elenco degli organismi nazionali di normazione ai sensi dell'articolo 27 del regolamento (UE) n. 1025/2012), che da quasi 100 anni elabora e pubblica norme tecniche volontarie – le norme UNI – in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario).

Sono soci UNI le imprese, i professionisti, le associazioni, gli enti pubblici, i centri di ricerca, gli istituti scolastici e accademici, le rappresentanze dei consumatori e dei lavoratori, il terzo settore e le organizzazione non governative, che insieme costituiscono una piattaforma multi-stakeholder di confronto tecnico unica a livello nazionale.

UNI rappresenta l’Italia presso le organizzazioni di normazione europea (CEN) e mondiale (ISO) e organizza la partecipazione delle delegazioni nazionali ai lavori di normazione sovranazionale, con lo scopo di:

  • promuovere l’armonizzazione delle norme necessaria al funzionamento del mercato unico,
  • sostenere e trasporre le peculiarità del modo di produrre italiano in specifiche tecniche che valorizzino l’esperienza e la tradizione produttiva nazionale
-----------------------------------

Tutti i paesi industriali più evoluti hanno un ente di unificazione e normazione.
Che si coordina, interfaccia ed integra con i due enti sovrannazionali, (CEN, e ISO).

Tutti gli organismi di tale tipo, sono sponsorizzati e sostenuti da imprese, enti pubblici, centri universitari: e trovo quantomeno normale che gli interessati debbano acquistare gli atti che vengono prodotti. Notare che le tariffe sono agevolate per i soci istituzionali, per gli studenti ecc.

Non ho nulla a che fare con tali istituti, ne economicamente ne tecnicamente: ma non capisco il tuo atteggiamento.

Ritengo anzi un errore tipicamente italico quello di sottovalutare la portata di questi istituti: ti porto alcuni esempi generalmente più familiari. Lo standard GSM della telefonia mobile, che tutti usiamo in tutta Europa e non solo,è stato un lavoro sviluppato in ambito europeo, ed ha battuto la concorrenza americana e giapponese. Il risultato è stato un vantaggio competitivo che ha permesso alle industrie europee di avvantaggiarsi sui mercati internazionali.

Negli anni 60 si trattava di scegliere lo standard televisivo della TV a colori: esisteva già il sistema USA NTSC; gli organismi di standardizzazione europei elaborarono uno standar più evoluto, il PAL che venne adottato da tutta Europa, la Francia dovette soccombere col suo SECAM nazionale cui si allineò per ragioni politiche l'URSS; questo permise lo sviluppo dell'industria europea che altrimenti sarebbe stata soggetta prematuramente al dominio USA e nipponico. (basta vedere oggi cosa avviene)

Sul tuo concetto di pubblico avrei poi molte riserve: par di capire che per te tutto ciò che è pubblico sia gratuito e disponibile gratuitamente.
Non so dove vivi, ma credo che anche i servizi di trasporto metropolitano, le conservatorie, ecc siano servizi pubblici a disposizione di tutti.
Ma salvo tu faccia parte della categoria che salta i tornelli, anche questi hanno la loro tariffa di accesso e non sono gratuiti.

Sarebbe ora di finirla di pensare che ciò che è pubblico non ha valore o che non si deve pagar dazio. (IMHO)
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Confermo quanto dice @basty (non per polemica che a me non interessa) che una qualunque presentazione e o richiesta anche di documento pubblico richiede pagamento in cambio di visione e copia.
Lo paghi al catasto per inserire le tue planimetrie (alias DOCFA in sistema) sono 50€ cadauna.
Per la presentazione di tipi mappali e tipo frazionamento siamo su queste cifre:Se hai l'EDM digitale, ti costano ciascuno (sia tipo mappale, che tipo di frazionamento) 65 euro, fino ad un massimo di 10 particelle edificate o derivate; per ogni particella eccedente si aggiungono € 3,00, se non hai l'estratto di mappa digitale aggiungi un'ulteriore spesa di 45 € circa (si intende 1 edm per atto di aggiornamento). - See more at: Forum - Tributi Tipo Frazionamento e Tipo Mappale - GeoLIVE

Non sono noccioline quelle che ti chiede lo Stato per visionare o i tributi per le varie tipologie.
Non sto parlando delle spese ridicole delle marche da bollo, o dell'euro per la visura catastale (se non sei proprietario).

Qui iniziamo a parlare di centinaia d'euro di tributi per... . Sinceramente per il lavoro che fanno, prendere il documento redatto da noi professionisti e controllarlo (ci mettono circa 15/20 minuti) perchè poi devono passare alla successiva è pure caro come servizio, ma se si vuole così altrimenti ci si attacca!
 

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